In Spagna ciò che è stato impossibile per sei mesi è stato sbloccato in meno di 48 ore. Il premier uscente e leader del partito socialista, Pedro Sanchez, e il capo di Unidas Podemos, Pablo Iglesias, hanno raggiunto un pre-accordo per formare un "Governo di coalizione progressista".
Lo riporta El Pais, aggiungendo che Iglesias sarà il vicepresidente dell'esecutivo, cosa che sembrava impossibile in primavera. Sanchez e Iglesias si sono incontrati poco fa al Congresso per definire i dettagli del loro pre-accordo il cui testo, per il momento, contiene idee molto generali sulla "protezione dei diritti sociali" e non include la distribuzione di vice presidenze e ministeri.
Il documento non mette nero su bianco la possibilità di cambiare gli aspetti più dannosi della riforma del lavoro o gli aumenti delle tasse concordati da entrambi i partiti alcuni mesi fa, sebbene entrambe le idee siano abbozzate nel testo, che contiene esplicitamente l'impegno a "garantire la convivenza in Catalogna", con l'obiettivo di "favorire il dialogo" e "rafforzare lo stato autonomo".
Sanchez ha affermato nella firma di quel documento che l'obiettivo è "sbloccare la situazione politica, che è stata bloccata per molti mesi in Spagna". Paradossalmente, la perdita di seggi sia da parte del partito socialista che di Unidas Podemos alle ultime elezioni e la crescita del partito popolare e dell'estrema destra di Vox hanno facilitato il raggiungimento di un patto impossibile a luglio e agosto.
Iglesias ha descritto il "governo di coalizione progressiva" come "il miglior vaccino contro l'estrema destra" e ha affermato che entrambi i partiti cercheranno "alleanze con altre parti" per ampliare la maggioranza. Sanchez ha affermato che il patto consentirà "non solo di formare un governo ma anche di portarlo avanti fino a fine legislatura" e ha detto che avvierà immediatamente una serie di contatti sottolineando di essere "consapevole" che molti spagnoli "sono stati frustrati dalla mancanza di un accordo tra i partiti della sinistra".
Insieme il partito popolare e Unidas Podemos avranno 155 seggi in parlamento su un totale di 350. Al patto è molto probabile che si aggiungano i sette deputati del partito nazionalista basco, i tre di Mas Pais Compromis, un legislatore del Bloque Nacionalista galego, un altro del partito regionalista della Cantabria e un deputato di Teruel Existe. In totale la coalizione potrebbe raggiungere 168 deputati.
Affinchè Sanchez venga investito alla seconda votazione, sarebbero necessarie diverse astensioni: quelle dei 13 deputati della sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) e dei cinque di EH Bildu. Le ipotetiche astensioni dei 10 parlamentari di Ciudadanos non saranno sufficienti se a loro non si aggiungeranno gli indipendentisti catalani e baschi. (riproduzione riservata)