Nuova giovinezza per i mutui a tasso variabile con cap. Caduti nel dimenticatoio negli anni con i tassi ai minimi storici (addirittura negativi nel caso dell'Euribor), con l'aumentare dell'inflazione, e quindi dei tassi di interesse, oggi riscuotono di nuovo l'interesse degli aspiranti mutuatari. È quanto emerge dall'ultimo Osservatorio MutuiSupermarket.it, motore di ricerca e comparazione mutui gestito da FairOne, oltre 1 miliardo di euro di nuovi finanziamenti casa intermediati nel 2021. 

Come funzionano i mutui con cap 

Come dice il nome stesso, i mutui con cap prevedono un tetto massimo oltre cui il costo del mutuo non potrà andare, qualunque sia il rialzo dei tassi di mercato. In questo modo, il mutuatario ha la garanzia di una rata massima certa, pur godendo, finché possibile, dei tassi più bassi che caratterizzano i prodotti indicizzatri rispetto a quelli a tasso fisso. Mentre infatti, come rilevga l'analisi di MutuiSupermarket, i primi tre migliori mutui a tasso variabile hanno un Taeg tra lo 0,45% e lo 0,70%, i migliori prodotti a tasso fisso con scadenza a 20 anni oscillano tra l'1,87% e il 2,08%, corrispondenti a un divario di m80-90 euro al mese su 140 mila euro di finanziamento.  

E quanto costano 

Nel mezzo si collocano appunto i mutui con cap oggi a un costo (sempre i primi tre) tra 0,93% e 2%. Al momento l'offerta è ancora scarsa e di fatto, secondo le rilevazioni di MutuiSupermarket, li propongono solo Credit Agricole, Bper Banca, Unicredit e Bnl.

Ovviamente tanto più bassa è la soglia del cap tanto più il mutuo risulta tutelante dai futuri aumenti dei tassi per il mutuatario. Il cap protegge dagli aumenti eccessivi del costo del denaro, ma rappresenta una protezione significativa ed efficace solo nel caso in cui non superi il 3%. (riproduzione riservata)