Rendimento del Bund oltre lo zero, la prima volta da maggio 2019. Borse Ue giù
Rendimento del Bund oltre lo zero, la prima volta da maggio 2019. Borse Ue giù
In attesa del meeting della Fed della prossima settimana (a marzo possibile un aumento dei tassi di 50 punti base, il più grande in più di 20 anni), il rendimento del Treasury a dieci anni si conferma al top da 2 anni, quello del Btp 10 anni resta oltre l'1,4% mentre si cerca un'intesa sul candidato per la presidenza della Repubblica. Germania e Portogallo in asta

di Francesca Gerosa 19/01/2022 09:00

Ftse Mib
33.677,52 14.09.51

+0,13%

Dax 30
17.766,78 14.09.24

-0,02%

Dow Jones
37.753,31 13.31.23

-0,12%

Nasdaq
15.683,37 7.25.12

-1,15%

Euro/Dollaro
1,0674 13.54.58

+0,28%

Spread
143,23 14.24.47

-0,91

Borse europee in rosso in avvio di seduta (-0,7% il Dax, -0,26% il Cac40, -0,48% il Ftse100 e -0,74% a 27.279 punti il Ftse Mib) in scia a quelle asiatiche e ai future di Wall Street (-0,61% il Dow Jones e -0,67% l'S&P500). In attesa del meeting Fed della prossima settimana, il rendimento del Treasury a dieci anni sale all'1,888% e quello del titolo a due anni all'1,0715%. Entrambi sono sui massimi degli ultimi due anni. Mentre il rendimento del Bund 10 anni ha superato lo zero, scambia allo 0,017%: era da maggio 2019 che non vedeva questa soglia, e quello del Btp 10 anni si porta all'1,444% con lo spread Btp/Bund a quota 135,6 punti base mentre procede il lavoro dei partiti per un'intesa sul candidato per la presidenza della Repubblica (le chance di Silvio Berlusconi si assottigliano).

"Ancora una volta sembra che la colpa sia del mercato obbligazionario, dove i rendimenti sono aumentati, il che sta turbando gli investitori", ha affermato Craig Erlam, analista di Oanda secondo il quale i mercati stanno ora prezzando pesantemente quattro rialzi dei tassi quest'anno. "Il ceo di JP Morgan, Jamie Dimon, sembra pensarla così, suggerendo la scorsa settimana che ci potrebbero essere sei o sette rialzi. Si dice anche che potremmo non solo vedere il primo aumento dei tassi a marzo, ma che sarà di 50 punti base, il più grande aumento in più di 20 anni. Questo sarebbe un bel cambiamento rispetto a dove i mercati e la Fed erano posizionati solo pochi mesi fa. Se vediamo i mercati prezzare qualcosa di simile a questi scenari, potremmo vedere soffrire di più le azioni", ha avvertito Erlam.

Ma la pandemia mondiale non si è portata dietro solo la flessione della crescita economica, anche l'esplosione del debito pubblico e privato. Spesso si discute del debito pubblico riguardo a un singolo Stato e ci si dimentica che, però, il problema è mondiale: nel 2020 il debito pubblico globale ha sfiorato il 100% del pil (il 124% nelle economie avanzate) e conta per il 40% del debito totale, raggiungendo la quota più alta dagli anni '60. In peggioramento anche il rapporto tra debito privato e pil che è salito dal 164% del 2019 al 178%.

"Chiaro che la crescita del debito tende ad amplificare le vulnerabilità delle economie, specialmente nel momento in cui le condizioni di finanziamento si restringono. Difficile, però, rientrare dai debiti con eccessiva rapidità, pena la strozzatura della ripresa", ha sottolineato Antonio Tognoli di Integrae Sim. È, invece, necessario raggiungere un nuovo equilibrio tra sostengo alla crescita e bilanci a rischio da qui parte la discussione sulla revisione del patto di stabilità europeo.

"Vedremo. In ogni caso, riteniamo molto probabile che nella normalità post pandemica la crescita economica possa essere più irregolare e volatile rispetto a quella sperimenta negli ultimi 10 anni che non vuol dire inferiore o superiore e lo vedremo a partire dal 2023", ha aggiunto Tognoli che si aspetta che gli ingenti investimenti resi possibili dal NextGeneationEu producano cambiamenti strutturali nell'economia reale e finanziaria. "Quest'ultima, in particolare, sarà chiamata ad aggiornare i paradigmi di crescita verso l'AI e il machine learning, l'open banking e la blockchain, tanto per citarne alcuni. La maggior vulnerabilità delle economie comporterà una crescita della volatilità dei mercati finanziari che dovrà essere contrastata attraverso una diversificazione delle asset class del portafoglio", ha concluso Tognoli.

Sul fronte dell'offerta, ha segnalato l'agenzia Reuters, oltre alle aste a breve della Commissione Ue, la Germania torna ad affacciarsi sul comparto primario, dopo l'asta di ieri, offrendo 1,5 miliardi di Bund maggio 2036 e il Portogallo 1,5 miliardi in titoli di Stato a 6 e 12 mesi. Ferve ancora l'attività sul fronte dei sindacati: dopo il nuovo decennale del Belgio, ha aggiunto Reuters, sono destinate a concretizzarsi in giornata le emissioni di Grecia e Austria per le quali i rispettivi Paesi hanno dato mandato ieri a un pool di banche. (riproduzione riservata)