Rally di Mediaset (+10%), sopra il prezzo del diritto di recesso
Rally di Mediaset (+10%), sopra il prezzo del diritto di recesso
Prosegue, in tandem con Mediaset Espana, il recupero del titolo dal minimo relativo del 13 agosto a 2,554 euro. Oggi top intraday a 2,912 euro, oltre il prezzo di 2,77 euro che sarà riconosciuto agli azionisti che non approveranno l'operazione per la nascita della newco olandese MediaForEurope. La Rai bocciata sui diritti Champions

di Francesca Gerosa 16/08/2019 12:25

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I titoli Mediaset e Mediaset Espana corrono nelle rispettive borse in vista delle assemblee degli azionisti convocate per il 4 settembre in cui i soci dovranno decidere se approvare la fusione delle due società con la creazione della holding olandese MediaForEurope. A Milano Mediaset balza ora addirittura del 10% a 2,89 euro dopo aver toccato un massimo intraday a quota 2,912 euro, oltre il prezzo di 2,77 euro, controvalore in contanti che sarà riconosciuto agli azionisti che non approveranno l'operazione MediaForEurope esercitando poi il recesso.

Sostenuti gli scambi superiori ai 9,1 milioni di pezzi, pari allo 0,78% del capitale. Un'intonazione positiva che segue quella di martedì 13 agosto quando l'azione ha segnato un +1% e del giorno seguente (+4,2%). Un recupero dall'ultimo minimo relativo toccato sempre il 13 agosto a 2,55 euro con un un operatore che ha citato alla base del rimbalzo il leggero taglio delle posizioni corte sul titolo Mediaset da parte di Blackrock nei giorni scorsi. "Con questa mossa il fondo potrebbe ritenere che gli spazi di discesa del titolo siano molto limitati e che potrebbe risalire", ha detto un trader.

Mentre a Madrid Mediaset Espana, pur ancora lontana dai 6,544 euro del recesso, sale del 3,96% a 5,462 euro (top intraday a quota 5,58 euro). Il riassetto, se approvato dai soci, assegna un'azione MediaForEurope, quotata a Milano e a Madrid, per ogni Mediaset e 2,33 azioni MediaForEurope per ogni Mediaset Espana. L'operazione va approvata con la maggioranza semplice in Spagna, dove Mediaset è azionista di controllo, e con il voto favorevole dei due terzi del capitale presente in assemblea in Italia.

Il superamento di tale soglia non dovrebbe essere problematico visto che non dovrebbero essere ammessi al voto Vivendi e Simon Fiduciaria. A giorni, segnala l'agenzia Radiocor, sono attesi gli orientamenti dei proxy advisor che suggeriscono ai grandi investitori il voto favorevole o meno sui vari punti all'ordine del giorno. E secondo gli addetti ai lavori, è possibile che dai proxy non arrivi un supporto all'operazione in ragione del fatto che il riassetto prevede l'introduzione del voto plurimo.

Comunque è difficile che ci sia una corsa all'esercizio del diritto di recesso da parte degli operatori tale da mettere a rischio l'operazione. Si ricorda che Mediaset ha fissato in 180 milioni di euro l'esborso massimo verso i soci che eserciteranno il recesso. Attualmente i giudizi raccolti da Bloomberg su Mediaset fotografano 5 buy, 8 hold e 6 sell. Il target price medio a 12 mesi è pari a 2,81 euro (-2,7% rispetto al prezzo attuale in borsa).

Intanto, si apprende che è stato respinto il nuovo ricorso presentato dalla Rai al Tribunale di Milano per la trasmissione in chiaro delle partite di Champions League nella prossima stagione. Nel mirino c'era l'accordo tra Sky e Mediaset che assegna al Biscione le partite in chiaro della massima competizione europea per i prossimi due anni. La tv pubblica èstata condannata a rifondere 15mila euro di spese legali a Mediaset e 10mila a Sky. (riproduzione riservata)