Pirelli, stretta sui costi e focus sul segmento High Value
Pirelli, stretta sui costi e focus sul segmento High Value
Ricavi a 5,8 mld, un margine ebit adjusted in miglioramento tra il 18% e il 19%, meno investimenti per 900 mln e un taglio dei costi per 510 mln sono alcuni dei target del nuovo piano al 2022. Nessun M&A. La Cina, nonostante il coronavirus (-30 mln di ebit nel primo trimestre), resta un'opportunità. Tronchetti valuta ipotesi sia interne sia esterne per sua successione

di Francesca Gerosa 19/02/2020 12:50

Ftse Mib
34.427,27 11.44.40

+0,18%

Dax 30
18.191,31 11.44.59

+0,30%

Dow Jones
38.503,69 11.26.26

+0,69%

Nasdaq
15.696,64 7.25.11

+1,59%

Euro/Dollaro
1,0691 11.29.35

-0,04%

Spread
137,49 11.59.38

+2,94

Ricavi pari a 5,8 miliardi di euro, in crescita del 3% l'anno, un margine ebit adjusted in miglioramento tra il 18% e il 19% (17,2% nel 2019), meno investimenti rispetto al piano precedente: 900 milioni focalizzati sullo sviluppo tecnologico e 510 milioni (pari all'11,5% del totale della base costi) di riduzione dei costi sono i principali target del nuovo piano industriale al 2022 di Pirelli.

Un piano "basato su un'interpretazione realistica a fronte del difficile attuale scenario", motivo per cui la presentazione è stata ritardata proprio per avere una miglior visibilità del mercato e "per allineare la nostra strategia ad adattarsi a un contesto che cambia velocemente", ha spiegato il vice presidente esecutivo e ad di Pirelli, Marco Tronchetti Provera.

Un piano che sarà realizzato attraverso tre principali programmi: competitività costi, lanciato nel quarto trimestre del 2019; sviluppo commerciale, rivolto sia al primo equipaggiamento sia al canale ricambi; innovazione tecnologica per introdurre nuovi processi e lanciare nuovi prodotti.

Un piano che conferma la centralità del segmento High Value, destinato ad acquisire sempre maggior peso (a fine piano rappresenterà il 73% dei ricavi dal 67% circa del 2019) con un consolidamento della leadership anche attraverso un ulteriore rafforzamento delle barriere competitive, l'utilizzo delle tecnologie digitali anche in ottica predittiva rispetto alla tipologia e alla localizzazione della domanda, lo sviluppo di prodotti e processi sempre più sostenibili.

Nel mercato dei pneumatici nel segmento High Value (pneumatici car=18 pollici) Pirelli prevede di sovraperformare il mercato di circa 3 punti percentuali, con un tasso di crescita medio annuo dei volumi pari a circa il 9% (circa 6% la crescita stimata del mercato). "Il segmento high value in Europa, Asia Pacifico e Usa sarà ancora promettente in termini di crescita e redditività" grazie a una domanda che nel segmento Prestige & Premium Car sarà rappresentata da "circa 180 milioni di veicoli nel 2022, pari a una crescita composta del 5% nell'arco del triennio", ha sottolineato Tronchetti Provera, nel corso della presentazione del nuovo piano.

Mentre nel segmento Standard (pneumatici car=17 pollici) il gruppo proseguirà la riduzione, ma cogliendo le opportunità legate ai 17 pollici e potendo contare su fonti produttive low cost (Russia e America Latina). L'ulteriore riduzione dell'esposizione nel segmento è prevista con un calo medio annuo in termini di volumi del 4,2% nel 2019-2022 (-0,3% il calo medio annuo previsto per il mercato). Nello Standard tali azioni, unite a una produzione focalizzata nelle region a minore costo produttivo, consentiranno di incrementare il price/mix e la redditività, stimata a fine piano double digit.

Così nel 2022 Pirelli conterà 18 fabbriche (16 Car, 1 Premium Velo e la jv Moto in Indonesia). Le fabbriche Car conteranno 9 impianti totalmente High Value (6 di questi nuovi e altamente robotizzati) in Europa, Nord America e Apac e 7 impianti produttivi di High Value e Standard (tra questi i due hub produttivi low cost di America Latina e in Russia).

Oltre a livelli tecnologici avanzati, gli impianti produttivi presenteranno un minor impatto ambientale, prevedendo il piano una riduzione del 25% delle emissioni assolute di CO2 del gruppo al 2025 rispetto al 2015, l'utilizzo del 100% di elettricità rinnovabile al 2025 con un obiettivo di Carbon Neutrality (rinnovabile e termica) al 2030, una riduzione del prelievo specifico di acqua del 43% e l'avvio del 98% dei rifiuti a recupero, in ottica zero waste to landfill.

Sono, inoltre, previsti un continuo investimento sulla mobilità sostenibile, in particolare sugli pneumatici destinati ai veicoli elettrici e in cui oggi Pirelli vanta 74 omologazioni ed è al lavoro su 286 progetti, e un'accelerazione nell'innovazione di prodotto: nel prossimo triennio Pirelli prevede di lanciare 20 nuove linee di pneumatici (5 nel primo equipaggiamento e 15 nel canale ricambi), con una crescita del 40% circa rispetto al 2017-2019. E' anche stimata una riduzione del 10% dei costi a livello di prodotti, pari a 160 milioni.

Nessun M&A in vista. "Nel nostro piano strategico non abbiamo previsto alcun tipo di combinazione industriale. Tuttavia, siamo sempre aperti a studiare eventuali combinazioni per aumentare il valore" d'impresa, "anche se al momento non ce ne sono in vista", ha precisato Tronchetti Provera che, assieme agli Stati Uniti, continua a vedere la Cina (contribuisce per circa il 12% alle vendite del gruppo), nonostante l'epidemia di coronavirus, "come una delle principali opportunità che abbiamo a disposizione" per crescere.

In Cina l'operatività è sospesa in due delle tre fabbriche che Pirelli ha, mentre opera a ritmo ridotto la fabbrica Car/Moto di Yanzhou. L'impatto al momento previsto a livello di ebit adjusted nel primo trimestre 2020 è pari a circa 30 milioni di euro, che si prevede sarà riassorbito nel corso dell'anno. Qualora la crisi dovesse protrarsi, la società ha fatto sapere che aggiornerà le proprie stime in occasione della presentazione dei dati del primo trimestre a maggio. 

Comunque, ha assicurato l'ad, entro la fine di questa settimana, "i lavoratori stranieri rimpatriati assieme alle loro famiglie" dalla Cina per l'emergenza legata alla diffusione del coronavirus "potrebbero iniziare a tornare" nel Paese. In Cina il gruppo ha 4mila dipendenti. "Siamo in costante contatto con le autorità e continuiamo comunque ad analizzare l'evolversi della situazione. Se le cose continuano così, se la tendenza" di contenimento "osservata negli ultimi giorni prosegue", ha ribadito il capo azienda, "inizieremo da questa settimana a riportarli in Cina".

Grazie agli investimenti più contenuti è anche attesa una maggior generazione di cassa rispetto al piano precedente: 1,5 miliardi nel triennio, di cui circa 400 milioni nel 2020, 500 milioni nel 2021 e 600 milioni nel 2022. La stessa posizione finanziaria netta è vista migliorare dai 3,5 miliardi del 2019 ai circa 3,3 miliardi del 2020 fino ai circa 2,5 miliardi del 2022. A fronte di ciò il gruppo ha confermato la sua politica di dividendi con pay-out pari al 40% dell'utile netto consolidato.

Una conferma che insieme ai target 2022, superiori alle attese degli analisti sia in termini di margine ebit adjusted sia per quanto riguarda il debito, sostiene il titolo Pirelli in borsa (+2,89% a 4,845 euro), complice anche il bilancio 2019 chiuso con ricavi preliminari in crescita tendenziale del 2,5% a 5,32 miliardi di euro, oltre il target indicato in precedenza dal gruppo a 5,3 miliardi. L'ebit adjusted si è attestato a 917,3 milioni con una marginalità industriale al 17,2% e ha centrato l'obiettivo indicato nel piano tra oltre il 17% e il 17,5%.

Mentre il flusso di cassa netto, ante dividendi e impatto delle nuove normative fiscali Ifrs, a 332,9 milioni ha centrato il target nella parte bassa del range 330/350 milioni. Il flusso di cassa ante dividendi dopo l'impatto delle Ifrs16 è stato di 344,1 milioni. La posizione finanziaria netta è risultata negativa per 3,024 miliardi, in riduzione rispetto ai 3,18 miliardi del 2018, e il rapporto fra posizione finanziaria netta ed ebitda adjusted ante costi di start up è stato pari a 2,42 volte (2,59 volte includendo l'impatto Ifrs16), livello sulla parte bassa del target. Lo scorso anno Pirelli ha destinato a spese in R&S 232,5 milioni di euro (il 4,4% delle vendite), di cui 215,7 milioni destinati alle attività High Value.

Tronchetti Provera ha, infine, speso qualche parola sulla sua successione: "ho più nomi, anche esterni al gruppo", ha rivelato, ricordando che prima aveva un solo nome nella busta, "ora ho più nomi, continuerò ad analizzare ogni opportunità per la mia successione sia all'interno sia all'esterno del gruppo". La scelta, ha puntualizzato, "potrà essere semplice, in caso di successione inaspettata: voglio lasciare una lista se il buon Dio non mi dovesse lasciare la possibilità di scegliere di persona" il nome del successore, ha detto. In ogni caso su questo aspetto, "Pirelli non ha nulla da temere". Oggi, infatti, "ci sono molte persone che sarebbero felici di prendere il mio posto: è una poltrona molto ambita anche da manager di qualità", considerando che "il nostro business è molto interessante", ha concluso Tronchetti Provera. (riproduzione riservata)