Dopo un avvio di seduta slanciato e un rallentamento a metà mattinata, le borse europee mettono la retromarcia e sul finire delle contrattazioni chiudono tutte sotto la parità. Francoforte è la peggiore (-1,05%), seguita da Londra (-0,93%), Parigi (-0,79%) e Piazza Affari (-0,87%), che si riporta a 25.738 punti. Ad appesantire le trattative in Europa contribuisce l'andamento negativo di Wall Street (Dow Jones a -0,57%, S&P a -0,83% e Nasdaq a -1,07%). Lo spread scende a 99 punti base.
"Sta diventando sempre più evidente che al momento ci sono poche indicazioni per i mercati azionari", afferma Michael Hewson, analista di Cmc Markets. "Gli investitori sono alla ricerca di una narrativa, positiva o negativa che sia, che possa guidare la loro strategia". Più che una catalisi, invece, i mercati oggi hanno dovuto affrontare la volatilità tipica della giornata delle quattro streghe. In giornata, infatti, scadono i future e le opzioni sia su indici che su azioni.
Ciononostante, oggi dal fronte macro è arrivato il primo indicatore positivo della settimana per gli States. Nel Paese a settembre l'indice di fiducia dei consumatori elaborato dall'Università del Michigan si è attestato a 71 punti, battendo il consenso degli economisti a quota 70,2. Il sotto-indice relativo alle aspettative si è attestato a 67,1 punti, mentre quello relativo alla situazione corrente è risultato pari a 77,1 punti. Per quanto riguarda l'inflazione, le aspettative a 12 mesi sono al +4,7% e quelle a 5 anni al +2,9%.
Nel valutario, la moneta statunitense raddrizza il tiro e recupera terreno: l'euro/dollaro scende dello 0,26% a 1,1732, il dollaro/yen sale dello 0,19% a 109,90 e il cross tra sterlina e biglietto verde si piazza a 1,3752 (-0,26%). Il recupero del dollaro spegne l'oro, che stamattina viaggiava sopra la parità e ora tratta in ribasso dello 0,08% a 1.755 dollari l'oncia. Giornata negativa anche per il petrolio: il Wti tratta a 71,66 (-1,24%) e il Brent scambia a 74,89 (-1,03%). (riproduzione riservata)