I rischi per la stabilità finanziaria sono «significativi» in uno scenario di «permacrisi», ovvero di crisi permanente per il susseguirsi di pandemia, invasione russa dell’Ucraina e crisi energetica. Lo ha sottolineato la presidente Bce Christine Lagarde, che ieri ha parlato in qualità di numero uno dell’Esrb alla conferenza annuale dell’autorità europea per i rischi sistemici. I pericoli, ha osservato Lagarde, sono ora «ulteriormente accentuati dall’indebolimento delle prospettive economiche», mentre la politica monetaria sta inasprendo le condizioni di finanziamento di imprese e famiglie per frenare l’inflazione. Nei giorni scorsi l’Esrb ha lanciato per la prima volta un warning generale sulla stabilità finanziaria in Europa (si veda MF-Milano Finanza dell’8 ottobre).
Le banche devono restare prudenti
Le banche dell’Eurozona, a cui è legato il 75% del credito alle imprese, hanno resistito alla crisi grazie alle posizioni di capitale e liquidità. Ma Lagarde ha precisato che «non ci sono motivi per compiacersi», rinnovando l’invito agli istituti della Vigilanza di Francoforte a fare accantonamenti prudenti e a definire scenari di capitale avversi. Alle banche è stato anche chiesto di alzare la guardia su liquidità, rischi cyber e possibili effetti sui bilanci di cali dei prezzi delle attività.
I rischi delle non-banche
Lagarde si è soffermata poi sui rischi delle non-banche, ovvero di operatori il cui peso nel credito è del 25%, in crescita dal 15% del 2009. Tra questi ci sono in particolare i fondi monetari, che hanno sofferto all’inizio della pandemia nel marzo 2020 per il disallineamento della liquidità. I fondi possono dare liquidità su richiesta agli investitori anche se investono in attività più illiquide. «Un’azione legislativa rapida su questo fronte è fondamentale», ha detto la presidente Bce.
La normativa Ue deve fare passi avanti anche in tema di criptovalute. Il regolamento sulla materia (Mica, Markets in Crypto-Assets) è per Lagarde «il primo passo», ma vanno approfondite le «interconnessioni» con le banche e attività come lo staking, ovvero la partecipazione alla convalida delle transazioni di criptoasset su una blockchain proof-of-stake. Con lo staking i detentori di criptoattività possono guadagnare compensi. Perciò l’attività potrebbe essere considerata una fonte di prestito non bancario, con il possessore di criptoasset che agisce come prestatore e il protocollo blockchain come debitore.
L’analisi dell’Esrb
L’Esrb ha rilevato che i rischi per la stabilità finanziaria sono «aumentati» negli ultimi mesi. «Sebbene la crescita del pil del terzo trimestre nell’Ue sia stata migliore del previsto, un periodo prolungato di bassa crescita e di inflazione elevata potrebbe causare nuove tensioni sui bilanci di imprese e famiglie e un aumento delle insolvenze. A ciò potrebbe aggiungersi un’inversione di tendenza del ciclo immobiliare in alcuni Paesi». Inoltre secondo l’Esrb sono «elevati» i rischi di una «brusca correzione dei prezzi degli asset» legata a un ulteriore deterioramento dell’economia, all’incertezza sulla politica monetaria o a un’escalation delle tensioni geopolitiche. La turbolenza potrebbe essere amplificata dall’elevata volatilità e dalla scarsa liquidità del mercato, come si è osservato negli ultimi mesi in diversi strumenti a reddito fisso. Così gli aggiustamenti dei prezzi potrebbero diventare «disordinati» per l’Esrb, in particolare se i fondi «dovessero essere costretti a vendere attività in poco tempo per soddisfare le richieste di rimborso o di margini». (riproduzione riservata)