I mercati europei si confermano in timido rialzo in attesa dell'esito della riunione del Fomc di domani e dopo. Il braccio operativo della Federal Reserve è chiamato a decidere la condotta di politica monetaria. Gli economisti ritengono che la Banca centrale americana darà indicazioni di un imminente ribasso dei tassi di interesse, come risposta ai segnali di rallentamento dell'economia e ai timori che la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina finisca per pesare sulla congiuntura Usa.

Comunque una sforbiciata al costo del denaro, secondo gli osservatori, è più probabile nella riunione di luglio, quindi dopo il G20 di Osaka di fine mese, durante il quale il presidente, Donald Trump, cercherà di parlare con il presidente cinese, Xi Xinping. Gli esperti di Anz bank si attendono che la Banca centrale Usa tagli il costo del denaro prima di fine anno per evitare che l'incertezza legata al commercio penalizzi troppo la crescita economica. Tuttavia, alcuni analisti ritengono che gli investitori stiano sovrastimando questa possibilità, vista la resilienza della crescita negli Stati Uniti. "Esiste il rischio reale che la riunione di questa settimana possa ridimensionare il crescente ottimismo su una riduzione del costo del denaro", avverte Michael Hewson di Cmc Markets.

Oggi, intanto, in Europa inizia a Sintra il forum annuale di tre giorni tra banchieri centrali ed economisti, al quale partecipa anche Mario Draghi. La domanda di tutti è se "la Bce riuscirà a convincere il mercato di avere abbastanza strumenti per agire e ribaltare questi trend", affermano gli esperti di Deutsche Bank. "Ci aspettiamo una conferma della retorica da colomba e un'enfasi sullo studio dei cambiamenti strutturali che condizionano i tassi reali", aggiungono gli strategist di Unicredit, secondo cui i rendimenti potrebbero vedere "un ulteriore modesto calo in risposta agli eventi del Forum".

Il calendario macro di oggi non prevedeva dati macroeconomici significativi, all'infuori del costo del lavoro nel primo trimestre nell'Eurozona, aumentato del 2,4% su base annua in accelerazione rispetto al +2,3% degli ultimi tre mesi del 2018. Nello stesso periodo, i salari nella area euro sono saliti del 2,5% anno su anno, anche in questo caso in accelerazione rispetto al +2,3% anno su anno dell'ultimo trimestre 2018.

Il cambio euro/dollaro viaggia ora a 1,1213 (+0,12%) e lo spread Btp/Bund scambia sempre sotto 260 a 256 punti base in attesa della risposta che il governo deve presentare a Bruxelles dopo il richiamo sui conti pubblici. L'indice Ftse Mib di Piazza Affari spunta un progresso modesto dello 0,13% e quota a 20.640 punti così come Francoforte (+0,05%) e Parigi (+0,24%). Sulla parità Londra (-0,08%).

Sul listino milanese salgono solo alcune banche (Unicredit +0,63%, Ubi +0,65%, Banco Bpm +1,69%, Bper +1,08) mentre tengono banco le notizie provenienti dalla Germania: secondo indiscrezioni la tedesca Deutsche Bank ha allo studio la creazione di una bad bank alla quale cedere 50 miliardi di euro di asset.

Tim guadagna l'1,29% dopo che venerdì sera la compagnia ha annunciato che delisterà le azioni da Wall Street. Gettonato anche Salvatore Ferragamo (+1,18%). Debole StMicroelectronics (-0,21%) che risente dello stacco della tranche del suo dividendo pari a 6 centesimi. Ha virato al ribasso Juventus (-1,20%) all'indomani dell'ufficializzazione della nomina del nuovo allenatore, Maurizio Sarri. Meglio nella scuderia Agnelli Fca (+1,33%) ed Exor (+1,18%).