Mediobanca, nel nuovo piano cedola +10% e 2,5 miliardi agli azionisti
Mediobanca, nel nuovo piano cedola +10% e 2,5 miliardi agli azionisti
I soci saranno remunerati il 50% in più rispetto al piano precedente. Previsto il buyback e la cancellazione delle azioni. In caso di M&A importante, Generali può essere usata per far cassa: KBW: dividendo + riacquisto delle azioni è la strategia giusta per attirare investitori. Kepler: Eps conservativo. Il titolo fa +2,01%

di Elena Dal Maso 12/11/2019 13:55

Ftse Mib
34.363,75 23.51.00

+1,89%

Dax 30
18.143,68 4.18.01

+1,58%

Dow Jones
38.503,69 4.53.12

+0,69%

Nasdaq
15.696,64 23.51.00

+1,59%

Euro/Dollaro
1,0711 5.01.47

+0,14%

Spread
134,56 17.30.12

-2,43

Il consiglio di amministrazione di Mediobanca ha pubblicato il nuovo piano industriale 2019-2023 che prevede sia una crescita organica, sia per acquisizioni. I ricavi sono attesi al 2023 a 3 miliardi di euro, con un Cagr (tasso medio composto annuo di crescita) del 4%, così come quello dell'utile per azione (Eps). Il Rote, ora al 10%, è visto migliorare all'11%. Gli analisti di Kepler Cheuvreux si aspettavano 2,978 miliardi di ricavi, leggermente meno di quanto indicato.

Quanto al capitolo redditività, il Wealth Managemement dovrebbe vedere salire il Roac (Return on allocated capital, è un indicatore che misura il ritorno di un investimento misurato per il rischio) al 25% contro il 35% atteso dagli analisti, il Consumer Banking al 28/30%, in linea con le attese di Kepler, il Cib (Corporate Investment Banking) al 16%, oltre le aspettative del broker al 13%.

La banca guidata dall'amministratore delegato, Alberto Nagel, intende distribuire agli azionisti 2,5 miliardi nell'arco dei quattro anni del nuovo piano industriale, un dato rivisto al rialzo del 50%. Nello specifico, il dividendo verrà alzato del 10% nel 2020, quindi di nuovo del 5% ogni anno per un totale di 1,9 miliardi. Nel contempo saranno acquistate azioni proprie per 0,3 miliardi e cancellate azioni per 0,6 miliardi di euro.

Dal punto di vista patrimoniale il Cet 1 Ratio phase-in (compreso il Danish Compromise) è atteso al 13,5%, con spazio per un'ulteriore crescita esterna. Quanto al capitolo M&A, la banca continuerà la propria espansione anche tramite acquisizioni e saranno considerati target di interesse aziende che possono accelerare il processo di crescita nelle aree di attività caratteristiche del gruppo con preferenza per i business a basso assorbimento di capitale ed elevato contenuto commissionale (è tutto il settore del risparmio gestito, previsto raddoppiare a fine piano). A questo si aggiunga che "fattori abilitanti saranno la compatibilità culturale e l'approccio etico al business".

In particolare, Mediobanca mira alle attività a "elevata specializzazione e marginalità", caratterizzate da "tendenze strutturali di lungo termine, ampia dotazione di capitale e continuo investimento in talento, innovazione e distribuzione". E intende mantenere un profilo rischio/rendimento fra i migliori istituti in Europa. Lo scopo è arrivare a detenere attività finanziarie (TFA) per 83 miliardi, in aumento dell'8% rispetto a oggi e asset in gestione per 59 miliardi (+11%), impieghi per 51 miliardi (+4%) anche grazie a forti investimenti nei canali distributivi.

Il nuovo piano avrà anche lo scopo di integrare i principi di ESG dal punto di vista qualitativo e quantitativo inseriti nel capitolo remunerazione del top management. Gli stessi principi che guideranno l'M&A e le emissioni obbligazionarie (500 milioni nel complesso) in ambito socially responsible.

Sulla partecipazione del 12,91% in Generali, Mediobanca precisa che il valore del gruppo assicurativo "risiede nella buona redditività e nell'opzione di valore che assicura in termini di risorse disponibili e attivabili in caso di operazioni di crescita".

Gli analisti di Keefe Bruyette & Woods hanno scritto oggi che la strategia di mantenere alta la qualità del capitale e nel contempo il pacchetto dividendo + riacquisto delle azioni/cancellazione è la strategia giusta per attirare investitori stabili nel tempo dal momento che il titolo viaggia ben prezzato, a 0,98 volte il rapporto Prezzo/Tangible Book Value 2020, circa il doppio rispetto alla media delle banche italiane. Il dividendo per azione è quindi previsto salire da 0,47 euro del 2019 e 0,52 del 2020, per arrivare a 0,60 euro a fine piano.

Kepler Cheuvreux sottolinea che il 4% di aumento dell'utile per azione a 1,1 euro al 2023 (1,07 euro secondo i calcoli dei broker senza la cancellazione delle azioni) è un obiettivo che appare calcolato su ipotesi conservative quanto a crescita di prestiti, depositi e asset in gestione. 

Per Citi il piano è positivo, dato il focus sul miglioramento ulteriore del business esistente, con un maggiore rendimento del capitale grazie a meno Btp in portafoglio (già storicamente bassi), capitale solido, un Rote superiore alla concorrenza e una cassa forte. Mediobanca per Citi è una storia di redditività sostenibile e ad alto rendimento del capitale, con opportunità di crescita in alcune aree del business. E oggi il titolo ha chiuso in rialzo del 2,01% a 10,64 euro per azione, contro un Ftse Mib a +1,24%. (riproduzione riservata)