Spunta un nuovo azionista di peso nel capitale di Mediobanca. Leonardo Del Vecchio, paperone di Piazza Affari, primo azionista di Essilux (nata dalla fusione Luxottica ed Essilor) nonché socio di peso in Generali con una quota vicina al 5%, ha deciso di scommettere sulle potenzialità della merchant bank di Piazzetta Cuccia e di rilevare una quota vicina al 7% del capitale.
Nel dettaglio attraverso la holding lussemburghese Delfin, Del Vecchio, uno degli uomini più ricchi d'Italia, ha rilevato il 6,94% di Mediobanca per un investimento che agli attuali valori di borsa vale quasi 600 milioni, in particolare 586 milioni. Gli acquisti di titoli sono stati fatti sul mercato in questi giorni. E non è escluso che l'imprenditore continui nella scalata, acquistando altri pacchetti.
"L’investimento rappresenta per Delfin un'ottima opportunità per la qualità, la storia e le potenzialità di crescita di Mediobanca in Italia e all’estero. Siamo un azionista di lungo periodo e daremo il nostro sostegno per accelerare la creazione di valore a vantaggio di tutti gli stakeholder", ha commentato a caldo lo stesso Del Vecchio.
Con questa partecipazione l'industriale milanese, accredito di un patrimonio di oltre 23 miliardi di euro, si posiziona immediatamente alle spalle di Unicredit (8,81%) e Vincent Bolloré (7,86%), divenendo un interlocutore importante nella partita finanziaria e strategica di quello che da sempre è il salotto buono della finanza italiana.
Va detto che nei mesi scorsi tra Mediobanca e Del Vecchio vi erano state contrapposizioni sul fronte dello sviluppo futuro dell'Istituto Europeo di Oncologia, con mr Luxottica che si era detto pronto a mettere sul piatto 500 milioni per rafforzare la struttura medica milanese. Un progetto che era stato bocciato sul nascere dal cda dello Ieo. In questa vicenda Unicredit si era di fatto alleata con Del Vecchio, cedendo un terreno confinante con l'istituto co-fondato da Mediobanca e dal professor Umberto Veronesi. Ma dopo mesi di confronto e dialogo ora le parti hanno trovato una linea comune per lo sviluppo sostenibile dello Ieo e il business plan.
Ora bisognerà capire come si completerà il risiko del credito, alla luce del fatto che Vincent Bolloré è uscito lo scorso anno dal patto di sindacato di Piazzetta Cuccia e ora ha mano libera sul capitale e sulla partecipazione. (riproduzione riservata)