May lascerà il 7 giugno, sterlina in altalena
May lascerà il 7 giugno, sterlina in altalena
I mercati europei consolidano il rialzo, anche Londra dopo che la premier britannica ha annunciato che si dimetterà il 7 giugno. La procedura per l'elezione di un nuovo leader avrà inizio nella settimana successiva. Da un sondaggio Boris Johnson risulta il candidato favorito. La prospettiva che un sostenitore della Brexit ancora più intransigente diventi primo ministro e minacci un'uscita dall'Ue senza accordo peserà sulla sterlina

di Francesca Gerosa 24/05/2019 11:35

Ftse Mib
33.940,54 17.40.00

-0,96%

Dax 30
17.917,28 18.00.00

-0,95%

Dow Jones
38.058,66 21.46.56

-1,05%

Nasdaq
15.588,92 21.41.42

-0,79%

Euro/Dollaro
1,0735 21.26.46

+0,13%

Spread
139,26 17.29.51

-1,42

I mercati europei consolidano il rialzo (Dax +0,79%, Cac40 +0,76% e Ftse Mib +1,37% a 20.412 punti), anche la borsa di Londra (indice Ftse100 +0,66% a 7.278 punti) dopo che la premier britannica, Theresa May, ha annunciato che si dimetterà il 7 giugno. Mentre il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta tenendo aperta la porta a un qualsiasi nuovo accordo commerciale con la Cina, che potrebbe comportare misure per affrontare il problema di Huawei.

"Da quando ho aperto per la prima volta la porta alle mie spalle (quella di Downing Street, ndr) come primo ministro mi sono sforzata di far funzionare il Regno Unito non solo per pochi privilegiati, ma per tutti ed ho agito per onorare il risultato del referendum", ha spiegato Theresa May. La premier ha ricordato che nel 2016 è stato data al popolo britannico "una scelta" e il popolo "ha scelto di uscire dall'Unione europea". "E in una democrazia se si dà al popolo la possibilità di esprimersi, si ha l'obbligo di attuare la decisione", ha insistito May. "Ho fatto tutto il possibile, ho negoziato i termini della nostra uscita ed ho fatto di tutto per convincere il parlamento a sostenere questo accordo".

"Purtroppo non sono stata in grado di farlo, ho provato per tre volte", ha proseguito il primo ministro, che credeva "giusto continuare anche con probabilità basse di riuscita" per "onorare il voto del referendum". Ora "mi è chiaro che è nel migliore interesse del Regno Unito che un nuovo primo ministro conduca questo sforzo", ha aggiunto, spiegando di voler lasciare l'incarico.

"Oggi annuncio che rassegnerò le dimissioni da leader conservatore venerdì 7 giugno. Ho concordato con il presidente del partito che la procedura per l'elezione di un nuovo leader avrà inizio nella settimana successiva", ha continuato, precisando che "è motivo di profondo rammarico non essere riuscita a portare a compimento la Brexit".

"Il mio successore dovrà trovare un consenso" in Parlamento, ha concluso May, non riuscendo a trattenere le lacrime. "E un consenso sarà possibile solo se i membri di entrambi gli schieramenti raggiungeranno un compromesso". Prima di tornare nei suoi uffici di Downing Street, May si è anche detta orgogliosa di essere stata la seconda leader donna del Regno Unito dopo Margaret Thatcher.

Comunque May dovrebbe rimanere a Downing Street durante il processo di nomina del suo successore, che dovrebbe durare sei settimane. Secondo un sondaggio YouGov riportato dal quotidiano Times, l'ex ministro degli Esteri, Boris Johnson, risulta ampiamente il candidato favorito a succederle alla guida dei Tory.

Subito dopo l'annuncio della data delle dimissioni di Theresa May e dopo i 14 giorni di perdite contro il dollaro e l'euro, la sterlina è salita fino a 1,2708 dollari, poi è calata fino a 1,2658 dollari e ora sta recuperando terreno a 1,2674 dollari. Mentre il cambio euro/dollaro viaggia a 1,1187 (+0,08%). La decisione del leader britannico potrebbe spianare la strada a una risoluzione dell'impasse sulla Brexit, ma gli esperti rimangono prudenti a causa della possibilità che May venga sostituita da un candidato favorevole a un'uscita del Regno Unito dall'Ue anche in mancanza di un accordo. Questo scenario, infatti, peserebbe a lungo sull'andamento della sterlina.

Per la premier scozzese, Nicola Sturgeon le dimissioni della premier britannica "non risolveranno il disordine sulla Brexit creato dal partito conservatore. Solo un nuovo voto del popolo potrà farlo. Date le circostanze attuali, è anche profondamente sbagliato che un altro membro dei Tory diventi primo ministro senza elezioni generali".

E la prospettiva che un sostenitore della Brexit ancora più intransigente diventi primo ministro e minacci un'uscita dall'Ue senza accordo "è profondamente preoccupante. Oltre all'esperienza degli ultimi tre anni, ciò rende ancor più importante il fatto che alla Scozia venga data la possibilità di scegliere se diventare un Paese indipendente".

"Auguro a Theresa May ogni bene. Lei e io abbiamo avuto profondi disaccordi, non ultimo per il modo in cui ha gestito la Brexit e per il suo disinteresse nei confronti della Scozia. Tuttavia, la leadership è dura, soprattutto in questi tempi, e May merita di essere ringraziata per il suo lavoro", ha concluso Sturgeon. Comunque, ha osservato Michael Hewson, Chief Market Analyst di CMC Markets UK, gli investitori istituzionali sembrano essere in sospeso almeno fino al 10 giugno, dopo le commemorazioni del D-Day e la visita del presidente degli Stati Uniti Trump, quando sembra probabile che, tra gli altri candidati, Boris Johnson vincerà la gara per sostituire Theresa May. 

"Nulla di tutto ciò dovrebbe sorprendere i mercati valutari e conseguentemente dovrebbe già essere scontato. Tutto ciò trascura completamente il fatto che non siamo più vicini a ottenere alcuna forma di accordo sui prossimi passi prima della scadenza di ottobre. In effetti, è improbabile che un'eventuale corsa alla leadership si concluda molto prima di settembre, presupponendo ovviamente che non ci siano altre elezioni, il che significa che il Regno Unito potrebbe dover chiedere un'altra estensione all'Ue per ottenere un accordo su tutta la linea", ha aggiunto Hewson.

Questo non è affatto scontato e potrebbe dipendere dai risultati delle elezioni europee di ieri. Una grande vittoria per il partito Brexit potrebbe far sì che l'Ue giunga alla conclusione che il Regno Unito sia una causa persa e solleciti alcuni, come la Francia, a spingere per tracciare una linea sull'intera faccenda. Nonostante tutta quest'incertezza politica, "l'economia del Regno Unito ha continuato a registrare buoni risultati, anche se le vendite al dettaglio di aprile potrebbero registrare un calo dopo un forte rimbalzo di marzo. Si prevede un calo dello 0,3%, nonostante la Pasqua sia arrivata piuttosto tardi quest'anno e nonostante il piacevole clima pasquale", ha concluso Hewson.