Raddoppiano le pene detentive per l'insider trading. Adeguando la normativa italiana a quella comunitaria, il governo porta da due a dodici anni di reclusione la pena per abuso o comunicazione illecita di informazioni privilegiate. La norma è contenuta in una bozza della legge europea che milanofinanza.it ha potuto consultare. Le modifiche all'articolo 184 del Tuf intendono affrontare la procedura d'infrazione avviata contro l'Italia per il mancato adeguamento alla normativa Ue in materia di sanzioni penali in caso di abusi di mercato (direttiva 2014/57/UE).
La direttiva attribuisce alle autorità più ampi poteri di agire contro i soggetti responsabili della manipolazione e dell'abuso di informazioni finanziarie. Ai sensi delle norme dell'UE adottate nell'aprile 2014 dagli Stati membri, questi ultimi sono tenuti a garantire che simili comportamenti, compresa la manipolazione degli indici di riferimento, costituiscano reato e siano punibili con sanzioni effettive e coerenti in tutta l'Unione europea.
La reclusione da due a dodici anni con multa da 20mila a 3 milioni di euro varrà per chi in qualità di componente di consigli d'amministrazione, di organi di controllo o direzione, oppure in quanto azionista o per via della propria funzione, avendo accesso a informazioni privilegiate "acquista, vende o compie altre operazioni, direttamente o indirettamente, per conto proprio o per conto di terzi, su strumenti finanziari utilizzando le informazioni medesime"; comunica tali informazioni ad altri, al di fuori del normale esercizio del lavoro, della professione, della funzione o dell'ufficio o di un sondaggio di mercato; raccomanda o induce altri a sfruttare le informazioni.
Sarà invece punito con la reclusione da 18 mesi a dieci anni di carcere e con multe da 20mila a 2,5milioni di euro chiunque non ricadendo nelle categorie precedenti sfrutterà comunque le informazioni pur conoscendone il carattere riservato. (riproduzione riservata)