Come se il Quantitative easing non fosse mai finito. Così si intitola un’analisi di Bank of America Merrill Lynch sui flussi degli investimenti degli investitori che continuano ad andare a caccia di rendimento nel mercato obbligazionario, con l’idea che l’attuale contesto di tassi a zero o sottozero continuerà ancora a lungo. D’altronde a essere caute sono in primis le banche centrali: negli ultimi mesi sia la Fed sia la Bce hanno mostrato un volto sempre più da colomba. E il presidente dell’istituto centrale europeo, Mario Draghi, ha messo in pausa eventuali aumenti del costo del denaro almeno fino a fine 2019, varando un’ulteriore misura espansiva, la Tltro, attesa al via a settembre. L’ultimo rialzo dei tassi da parte della Bce risale a settembre 2011. Da allora Francoforte ha abbassato il tasso di riferimento di 150 punti base dall’1,5% a quota 0. Non stupisce quindi che, sempre in base alle analisi di Bofa Merrill Lynch, ci sia in circolazione l’ammontare record pari a 12 mila miliardi di titoli obbligazionari che danno rendimenti negativi e che per ottenere quindi una remunerazione maggiore sia necessario correre più rischi o dal punto di vista della durata dell’obbligazione o della qualità del credito dell’emittente oppure valutario. Per chi, invece, di rischi non ne vuole correre resta la via del parcheggio. Torna quindi l’interesse verso i conti di deposito vincolati. Che permettono a banche e reti di attirare nuova clientela, dall’altra ai clienti di mettere il denaro in un rifugio sicuro finché non ci sarà maggiore chiarezza sui mercati.
Le dimensioni del fenomeno. La facilità di apertura di questi conti, che verte in molti casi sull’online, permette di arrivare a una platea molto ampia di risparmiatori. Non è un caso se in base agli ultimi dati Assoreti, nel primo trimestre le reti di consulenti finanziari hanno registrato una raccolta in liquidità di 2,5 miliardi, un terzo circa dei 7,9 miliardi di flussi totali ottenuti nel periodo. Di sicuro c’è anche l’impostazione ancora molto cauta dei risparmiatori che non si fidano a rientrare sui mercati finanziari dopo le perdite del 2018, nonostante il rally dei primi quattro mesi dell’anno che però nelle ultime settimane sembra aver perso slancio proprio per via delle nuove tensioni sul fronte dei rapporti tra Usa e Cina, ma anche per le incognite sulla Brexit e per il voto europeo. E le reti a fine marzo hanno raggiunto un patrimonio record di 571 miliardi, di cui 85 miliardi parcheggiato in prodotti di liquidità. Secondo l’Abi, a fine aprile, i depositi dei clienti delle banche (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati di circa 57 miliardi rispetto a un anno prima (+3,9%) toccando quota 1.518 miliardi, mentre si conferma la diminuzione della raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, per 20 miliardi di euro in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (pari a -7,8%), con uno stock sceso a 242 miliardi. Le nuove tensioni sullo spread si ripercuotono sui costi della raccolta all’ingrosso delle banche, mentre è più facile per gli istituti di credito rivolgersi al retail. Inoltre i risparmi sui conti sono garantiti in caso di crisi della banca fino a 100 mila euro per depositante e per banca. Alcuni operatori poi si fanno carico dell’imposta di bollo dello 0,2% che grava ogni anno su tutti i prodotti finanziari (a esclusione di polizze Vita di ramo I, fondi pensione e fondi sanitari). Apertura, chiusura e gestione del conto sono generalmente gratuite per il cliente. E’ quindi caccia ai nuovi parcheggi estivi. In base all’osservatorio di ConfrontaConti.it (gruppo MutuiOnline) «nei primi cinque mesi del 2019 l’83% degli italiani continua a prediligere i conti deposito vincolati, con una maggioranza sui depositi di durata tra i sette e i 12 mesi di vincolo (43%) e una somma depositata nel range tra i 15 e i 20 mila euro (31%)», afferma Maria Cristina Pintor, responsabile partnership del gruppo MutuiOnline.
Ma cosa si trova sul mercato? ConfrontaConti.it (gruppo MutuiOnline) ha messo a confronto per MF-Milano Finanza i migliori tassi dei conti di deposito vincolati a sei, 12 e 18 mesi. In base alle rilevazioni le offerte più generose arrivano al 2% annuo lordo di rendimento. «Di recente vi sono state alcune manovre relative ai tassi lordi di remunerazione, sia al rialzo che al ribasso», spiega Pintor, «e oggi sul comparatore ConfrontaConti.it la migliore offerta disponibile sul vincolo a sei mesi è di Widiba, la banca del gruppo Mps, che propone un tasso lordo promozionale di remunerazione dell’1,60% annuo e l’offerta è valida fino al 19 giugno». In questo caso il tasso annuo netto si attesta all’1,33% e il tasso annuo effettivo, che tiene conto anche dell’imposta di bollo dello 0,2% annuo sul capitale, è allo 0,99%. Chi deposita 20 mila euro avrà a scadenza 99,37 netti. Infatti i conti di deposito scontano, oltre all’imposta di bollo, un’aliquota fiscale sui rendimenti maggiore (26%) rispetto a quella dei titoli di Stato (12,5%), ma anche considerando questo maggior fardello, i tassi netti di questi strumenti riescono a superare quelli del caro vita e dei titoli governativi di pari scadenza.
Pintor sottolinea che «lo scenario di offerte si confronta con rendimenti dei Bot che sono più contenuti e con il divario con l’inflazione resta consistente». Il Bot semestrale nell’ultima asta di aprile è stato aggiudicato con un rendimento negativo (-0,028%) e il Bot a 12 mesi collocato a metà maggio ha avuto un tasso lordo dello 0,122%. Intanto l’inflazione Istat a maggio viaggia all’1,1%. «Per i clienti che vogliono vincolare i propri risparmi a 12 mesi il podio della migliore offerta è del Credito Valtellinese con il ContoInCreval e tasso lordo annuo pari al 2%, in seconda posizione Banca Popolare di Bari con il Time Deposit Web che dà l’1,60%», aggiunge Pintor. Per esempio il 2% del ContoInCreval si traduce in un tasso effettivo netto dell’1,29%. Questo vuol dire che per 20 mila euro depositati il guadagno netto sarà di 256,5 euro. Mentre per chi ha investito 20 mila euro nel Time Deposit Web della Banca Popolare di Bari l’incasso netto è di 196,7 euro.
«Anche nei vincoli a 18 mesi predomina il ContoInCreval del Credito Valtellinese, che propone alla clientela un tasso annuo lordo del 2,1%», dice Pintor. In questo caso quindi 20 mila euro depositati daranno 407,57 euro netti dopo 18 mesi. «A seguire troviamo l’offerta all’1,75% di Rendimax Top Banca Ifis e Banca di Cividale con l’1,60%», continua Pintor. Nel caso di Rendimax Top l’1,75% si traduce in un tasso effettivo dell’1,1%. Questo vuol dire che su 20 mila euro il guadagno netto si attesterà a 329,64 euro.
Banca Ifis è tra quegli istituti che non fanno parte del classico mondo delle banche commerciali e quindi possono offrire di più. Si tratta di banche specializzate in attività come il factoring, il leasing o il recupero delle sofferenze (npl) in cui l’impiego di denaro permette di ottenere rendimenti più remunerativi a fronte del quali sono in grado di offrire di più sulla raccolta tra la clientela. Ad esempio il conto di deposito vincolato Esagon di Credito Fondiario (banca specializzata nell’investimento, gestione e servicing di attività creditizie, sia performing sia deteriorate) offre rendimenti lordi crescenti in base alla durata del vincolo dallo 0,75% fino al 2,50% su base annua per importi pari o superiori a 10 mila euro impegnati da un minimo di 12 a un massimo di 84 mesi. E in questo caso l’imposta di bollo è a carico della banca. Con un’avvertenza: Conto Esagon non è svincolabile, questo significa che le somme non possono essere restituite prima della scadenza. E Banca Sistema (factoring, gestione e recupero crediti) nel suo Sì Conto Deposito dà a sei mesi lo 0,4% a 12 mesi 0,90% e a 36 mesi 1,50%, mentre nel vincolo più lungo, 120 mesi, il 2,3%.
Un altro player che sta conquistando quote di mercato è Fca Bank, nata dalla joint venture tra Fiat Chrysler Automobiles e Crédit Agricole Consumer Finance. Fca Bank opera nel finanziamento del settore auto. Il suo conto di deposito Tempo + offre fino a fine giugno, a chi finanzia l’acquisto di un auto con Fca Bank, il 2% annuo lordo sul vincolo a 24 mesi (il deposito minimo è di mille euro e l’imposta di bollo è a carico del cliente). Non è condizionato invece a un finanziamento con Fca Bank il conto Tempo che offre l’1,3% annuo lordo sui vincoli a 15 mesi (la soglia minima è 1.000 euro). È sempre possibile svincolare le somme e in questo caso verrà applicato il tasso dell’1% previsto nel conto deposito Libero. Ma Moneyfarm avverte «il tasso di interesse di un conto deposito è inversamente proporzionale alla salute dell’istituto di credito che lo offre». (riproduzione riservata)