L'utile di Iren batte le attese. Armani: è possibile migliorare la guidance 2021
L'utile di Iren batte le attese. Armani: è possibile migliorare la guidance 2021
La multiutility ha chiuso i primi sei mesi con ricavi a 2 mld di euro (+9,8%), un margine operativo lordo pari a 517 mln (+9,3%), poco sotto la stima del consenso, e un utile pari a 193 mln (+45,6%). Debito sostanzialmente invariato a 2,959 mld grazie alla robusta generazione di cassa, in grado di far fronte all'aumento degli investimenti (+9,8%). Effetto negativo del Covid sull'ebitda non superiore a 10 mln

di Francesca Gerosa 03/08/2021 13:40

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Primo semestre in crescita per Iren. Grazie al supporto di tutte le aree di business in cui è attiva e al contributo positivo dal consolidamento di I.Blu e Unieco, la multiutility ha chiuso i primi sei mesi dell'anno con ricavi pari a 2 miliardi di euro (+9,8% rispetto a 1,83 miliardi dello scorso anno), un margine operativo lordo pari a 517 milioni (+9,3%), poco sotto la stima del consenso Bloomberg a 519 milioni, e un utile netto pari a 193 milioni (+45,6%), decisamente sopra l'attesa del consenso a 153 milioni.

In particolare, la dinamica del margine operativo lordo è stata caratterizzata da un miglioramento dello scenario energetico e da un andamento climatico favorevole, fattori che, unitamente alle operazioni di ampliamento del perimetro di consolidamento, hanno consentito di assorbire gli effetti negativi della pandemia da Covid-19 pari a 6 milioni. Il miglioramento del margine ha riguardato tutte le business unit: Ambiente (+23,6%), Mercato (+8,1%), Reti (+6,2%) ed Energia (+5,4%).

Particolarmente positivi sia l'aumento di 30.000 unità della base clienti nei settori energetici, che ha superato 1,9 milioni di clienti, sia le performance ESG con la raccolta differenziata in crescita a oltre il 69% e l'intensità carbonica in calo pari a 312gCO2/KWh. L'indebitamento è rimasto sostanzialmente invariato a 2,959 miliardi (+0,3%, 3,076 miliardi la stima del consenso) grazie alla robusta generazione di cassa, in grado di far fronte ai 279 milioni (278 milioni la stima del consenso) di investimenti realizzati nel semestre, in aumento del 9,8%, e ai circa 150 milioni di euro di dividendi pagati.

"I risultati evidenziano la solidità del percorso di crescita interna ed esterna intrapreso dal gruppo", ha commentato il presidente di Iren, Renato Boero, rimarcando il contributo positivo delle società acquisite nel 2020, I.Blu e Unieco, "che ci hanno consentito di ampliare il perimetro operativo e sviluppare nuove filiere di business, confermando la forte attenzione di Iren verso l'economia circolare attraverso la costante ricerca dell'innovazione applicata a processi e servizi".

Risultati che "evidenziano la solidità e la resilienza di un gruppo basato sulla territorialità e sul modello multi-business, in cui tutti i settori nei quali è attivo apportano una marginalità positiva. Tali caratteristiche, congiuntamente con l'incrementato livello di investimenti, sono state alla base della velocità di ripresa e della capacità di procedere verso gli obiettivi prefissati", ha sottolineato l'ad, Gianni Armani. "Impegni, che verranno resi ancora più sfidanti nel piano industriale che presenteremo a novembre 2021", ha indicato Armani, secondo il quale è possibile migliorare la guidance dei principali indicatori economico-finanziari del 2021.

L'ultimo piano industriale prevede rilevanti investimenti soprattutto nelle divisioni Reti e Ambiente, oltre agli investimenti destinati a potenziare la capacità di generazione elettrica ed estendere la rete di teleriscaldamento. È confermato, pertanto, l'importante piano di investimenti nei settori regolati per migliorare la qualità del servizio soprattutto nel settore idrico, dove l'obiettivo è incrementare la capacità depurativa e ridurre l'uso della risorsa.

Per quanto riguarda il settore Ambiente, gli investimenti saranno rivolti alla costruzione degli impianti di trattamento e smaltimento rifiuti previsti nel piano industriale e a incrementare la qualità del servizio estendendo la raccolta porta-a-porta e la tariffazione puntuale. Tali investimenti, congiuntamente alla copertura completa del ciclo rifiuti (dalla raccolta al trattamento e smaltimento), consentiranno di incrementare il volume dei rifiuti riciclati. Invece, per quanto concerne le attività energetiche, nel corso dell'anno la società ha messo in atto una serie di azioni che consentiranno di mitigare l'impatto della volatilità dei prezzi energetici grazie a una politica di hedging attuata con lo scopo di stabilizzare i margini.

Nel complesso, ha precisato Iren, le prospettive di crescita della redditività tengono conto del perdurare dell'emergenza Covid-19 che il gruppo stima con un effetto negativo sull'ebitda non superiore a 10 milioni, ulteriori accantonamenti a fondo svalutazione crediti pari a 10 milioni (già accantonati nel primo semestre) e un riassorbimento parziale pari a 20 milioni, dell'effetto negativo sul capitale circolante netto registrato nel 2020. Il consenso Bloomberg per fine anno si aspetta ricavi a 4,129 miliardi, in aumento dai 3,725 miliardi del 2020, un ebitda a 967 milioni dai 927,4 milioni del 2020, un ebit a 441 milioni (da 415,8 milioni) e un utile netto a 244 milioni (235,3 milioni nel 2020). Dopo i conti il titolo Iren flette dell'1,01% a quota 2,548 euro, ma in un anno ha guadagnato il 20,6%. (riproduzione riservata)