Gli indici Pmi oltre le attese non bastano a scuotere le Borse europee in una seduta tutta negativa: Francoforte è la peggiore (-0,60%), tallonata da Parigi (-0,53%). Milano perde lo 0,28% e si porta a 25.244 punti, mentre Londra limita le perdite a -0,04%. I future di Wall Street sono positivi, ma poco vivaci (S&P a +0,04% e Dow Jones a +0,14%), nonostante ieri il presidente della Fed, Jerome Powell, abbia ribadito al Congresso che l'inflazione è solo temporanea.
"Powell è riuscito a rassicurare il mercato sull'effetto transitorio dell'aumento dei prezzi negli Stati Uniti dopo la svolta da falco della Fed della scorsa settimana", ha commentato Pierre Veyret, analista tecnico di ActivTrades. "La prospettiva a lungo termine di un inasprimento delle politiche monetarie è sempre più accettata dagli investitori e molti si aspettano ancora che la Fed rimanga accomodante e che le misure di stimolo restino in vigore ancora per un po' di tempo".
Alla luce delle rassicurazioni sulla transitorietà dell'inflazione, i mercati obbligazionari tirano un nuovo sospiro di sollievo: il tasso del Bund cede l'8,02%% e si porta a -0,1750%, mentre il rendimento del Btp decennale italiano scende del 3,67% a quota 0,869%. Ciononostante proprio oggi il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha messo in guardia sulla crescita del rapporto debito/Pil che in Italia è salito di 15,8 punti. In aumento anche lo spread, che si porta a 109 punti base.
Sul fronte delle commodities, l'oro continua a muoversi lateralmente poco sotto la resistenza di 1.800 a 1.783 dollari l'oncia (+0,36%), mentre il petrolio è a caccia di nuovi massimi: stamattina il Brent ha superato i 75 dollari al barile e tratta a 75,56 (+1,00%), mentre il Wti scambia a 73,45 (+0,82%). Tuttavia, ha ammonito Ricardo Evangelista, Analista Senior di ActivTrades, attenzione alla situazione in Iran: i "un accordo con un'altra superpotenza potrebbe portare ad un surplus di offerta globale e intaccare gravemente l'attuale rally".
Nel valutario, il cambio euro/dollaro è fermo a 1,1936, il dollaro/yen sale dello 0,22% a quota 110,87 e il cross tra sterlina e biglietto verde guadagna lo 0,22%, pur rimanendo sotto la soglia psicologica di 1,40 a 1,3975. Tra le cripto, il Bitcoin rimbalza del 4,18% a 33.995 dollari dopo che lo scorso lunedì la Cina ha bloccato tutte le transazioni con la moneta digitale, facendola crollare sotto i 32.920 dollari. Di riflesso, anche l'Ethereum sale del 3,29% a 1.982 dollari.
Seduta fiacca a Piazza Affari per le blu chip: Stellantis è la migliore (+1,67%), seguita da Tenaris (+1,4%) e Eni (+0,98%). Tra le mid-cap, in luce Autogrill (+3,3%) e Saras (+1,63%). Giornata positiva anche per il settore bancario: viaggiano sopra la parità illimity (+1,13%), che beneficia del piano industriale presentato ieri, Banca Monte dei Paschi (+0,93%), Mediolanum (+0,76%), Banca Generali (+0,68%), Finecobank (+0,66%) e Banco Bpm (+0,63%), che tra l'altro ieri ha completato la cartolarizzazione di un portafoglio di crediti deteriorati del valore di 1,5 miliardi.
Il lusso, invece, appesantisce il listino: Tod's storna il 2,6% e trascina con se anche Brunello Cucinelli (-1,67%), Moncler (-1,61%), Ovs (-1,32%) e Salvatore Ferragamo (-0,55%). Male anche le industriali, tra cui Carel Industries (-1,18%), Maire Tecnimont (-1,03%), Saipem (-0,66%), Cnh Industrial (-0,66%), STMicroelectronics (-0,49%) e Interpump (-0,49%). In flessione le utilities: la peggiore è Acea (-1,35%), seguita da Hera (-0,89%), Iren (-0,8%) e Terna (-0,7%). (riproduzione riservata)