Poche cose riescono a mettere d'accordo gli investimenti pubblici e le speculazioni della finanza. Una di queste è il trend dell'ecosostenibile, che sta catalizzando volumi di finanziamenti sorprendenti sia dai mercati privati che da fondi pubblici. Mobilitazione che è stata accentuata dai programmi di ripresa lanciati dai governi, tutti incentrati sull'abbattimento dell'impatto ambientale. Il risultato è che, mentre il settore energetico ha risentito dello stop alle attività produttive durante la pandemia, il segmento del rinnovabile, come riportato da The Wall Street Journal, è stato l'unico a registrare una crescita della domanda.
L'offerta è stata chiamata ad adattarsi e le società energetiche, attratte dalle promesse del nuovo mercato, non si sono fatte attendere. Secondo uno studio dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), la capacità produttiva del rinnovabile è cresciuta del 45% nel 2020, un ritmo mai raggiunto dal 1999. La crescita di 280 Gw è dovuta specialmente all'accelerazione del solare e dell'eolico in Cina, Usa, e Vietnam, spinta da incentivi statali.
Forte del risultato, Iea ha rivisto le stime di crescita del rinnovabile nel biennio 2021-22 del 25%, prevedendo un accelerazione di 270 Gw quest'anno e di ulteriori 280 l'anno prossimo. Secondo l'analisi dell'agenzia, nel 2022 il solare beneficerà di un'espansione del 50% rispetto al 2019 e l'eolico continuerà a crescere nei prossimi due anni, ma a ritmi più moderati rispetto a quelli del 2020.
Crescita che comunque non deve illudere: i combustibili fossili continuano a rappresentare l'81% del consumo energetico mondiale, anche se il dato dovrebbe scendere al 76% entro il 2030. Ciò che forse fa ben sperare è la crescente conversione al rinnovabile delle società petrolifere , tra cui i colossi Shell e Bp, che hanno annunciato di voler ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili e investire in energia a basso impatto carbonico.
L'inversione di rotta delle strategie aziendali dimostra che quello della transizione ecologica non è solo un trend passeggero. L'Unione Europea prevede infatti di erogare 1 trilione di euro per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 e l'amministrazione Biden punta a dimezzare le emissioni di Co2 entro il 2030. L'incremento degli investimenti in Occidente compenserà la stabilizzazione di quelli in Cina, e il piano infrastrutturale da 2,3 trilioni di dollari in Usa potrebbe "imprimere una svolta ancora maggiore del previsto sul rinnovabile nel 2022". (riproduzione riservata)