L'energia rinnovabile mette il turbo. Nel 2021 la capacità salirà di 270 Gw
L'energia rinnovabile mette il turbo. Nel 2021 la capacità salirà di 270 Gw
Nel 2022 il dato crescerà di altri 280 Gw. Sostenuto sia dagli investimenti pubblici che da quelli privati, il settore dell'energia verde nel 2020 ha registrato un'accelerazione del 45%. Adesso anche le società petrolifere devono adattarsi al nuovo trend

di Giulia Talone 11/05/2021 17:48

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Poche cose riescono a mettere d'accordo gli investimenti pubblici e le speculazioni della finanza. Una di queste è il trend dell'ecosostenibile, che sta catalizzando volumi di finanziamenti sorprendenti sia dai mercati privati che da fondi pubblici. Mobilitazione che è stata accentuata dai programmi di ripresa lanciati dai governi, tutti incentrati sull'abbattimento dell'impatto ambientale. Il risultato è che, mentre il settore energetico ha risentito dello stop alle attività produttive durante la pandemia, il segmento del rinnovabile, come riportato da The Wall Street Journal, è stato l'unico a registrare una crescita della domanda.

L'offerta è stata chiamata ad adattarsi e le società energetiche, attratte dalle promesse del nuovo mercato, non si sono fatte attendere. Secondo uno studio dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), la capacità produttiva del rinnovabile è cresciuta del 45% nel 2020, un ritmo mai raggiunto dal 1999. La crescita di 280 Gw è dovuta specialmente all'accelerazione del solare e dell'eolico in Cina, Usa, e Vietnam, spinta da incentivi statali.

Forte del risultato, Iea ha rivisto le stime di crescita del rinnovabile nel biennio 2021-22 del 25%, prevedendo un accelerazione di 270 Gw quest'anno e di ulteriori 280 l'anno prossimo. Secondo l'analisi dell'agenzia, nel 2022 il solare beneficerà di un'espansione del 50% rispetto al 2019 e l'eolico continuerà a crescere nei prossimi due anni, ma a ritmi più moderati rispetto a quelli del 2020.

Crescita che comunque non deve illudere: i combustibili fossili continuano a rappresentare l'81% del consumo energetico mondiale, anche se il dato dovrebbe scendere al 76% entro il 2030. Ciò che forse fa ben sperare è la crescente conversione al rinnovabile delle società petrolifere , tra cui i colossi Shell e Bp, che hanno annunciato di voler ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili e investire in energia a basso impatto carbonico.

L'inversione di rotta delle strategie aziendali dimostra che quello della transizione ecologica non è solo un trend passeggero. L'Unione Europea prevede  infatti di erogare 1 trilione di euro per raggiungere la carbon neutrality entro il 2050 e l'amministrazione Biden punta a dimezzare le emissioni di Co2 entro il 2030. L'incremento degli investimenti in Occidente compenserà la stabilizzazione di quelli in Cina, e il piano infrastrutturale da 2,3 trilioni di dollari in Usa potrebbe "imprimere una svolta ancora maggiore del previsto sul rinnovabile nel 2022". (riproduzione riservata)