Con lo stop alle attività industriali dettate dalla pandemia da Covid-19, il settore della raffineria ha subìto un brusco arresto. Ne sa qualcosa Saras, che ha chiuso il primo trimestre 2021 con una flessione in tutte le voci del bilancio e con perdite oltre delle attese. Il giro d'affari della società specializzata nella raffinazione del petrolio ha registrato un calo del 14% e si è attestato a 1,63 miliardi; variazione dovuta all'apprezzamento dell'euro (il cambio con il dollaro ha superato la soglia psicologica di 1,21), al dimezzamento delle vendite di energia elettrica in regime Cip6 e ai minori volumi nel comparto oil, i cui margini sono diminuiti come previsto da Intesa Sanpaolo (rating hold e target price a 0,57 euro).
L'ebitda rettificato è sceso in territorio negativo a -11,2 milioni, addirittura al di sotto dei -8 previsti dal consenso. L'ebit adjusted si è attestato a -58,3 milioni, oltre i -55 attesi dagli analisti. Saras ha registrato perdite nette pari a 47 milioni, superiori ai 45 previsti dal consenso. Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta, il debito è sceso a 474,7 milioni, in miglioramento rispetto ai 544,9 dello stesso periodo 2020 e al di sopra del consenso di 531.
Secondo il presidente Massimo Moratti il 2021 sarà un anno di transizione:"Unitamente al programma di efficientamento iniziato a fine 2020, che ci attendiamo di poter consolidare nel corso dell'esercizio, confidiamo di poter raggiungere risultati in miglioramento". Nel 2021, Intesa ha previsto un ebitda adjusted di 151 milioni, in netto miglioramento rispetto ai -20,8 del 2020 e un utile netto rettificato negativo per 86 milioni (a fronte dei -197 dello scorso esercizio). Il gruppo Saras, intanto, ha confermato l'obiettivo di mantenere i livelli di indebitamento stabili rispetto a quelli del 2020 (545 milioni), risultato superiore dei 495 previsti da Intesa.
Nel frattempo la società ha anche annunciato l'ampliamento della capacità eolica complessiva, che è salita a 171 Mw grazie all'acquisizione di due parchi eolici situati nella provincia di Cagliari, per una capacità installata di 45 Mw. La strategia della governance prevede il raggiungimento di 400 Mw entro il 2030.
"Questa acquisizione è un passo di crescita nelle rinnovabili puntando, nei tempi che il mercato e le esigenze climatiche indicano, a una politica di decarbonizzazione graduale, sempre proteggendo e supportando il nostro attuale core business. A questo nuovo parco applicheremo la nostra consolidata esperienza di gestione con esteso uso delle tecniche digitali più avanzate, contemporaneamente stiamo lavorando per trovare alleanze che ci consentano nuovi sviluppi per affrontare il futuro con determinazione e fiducia", ha spiegato Moratti.
A Piazza Affari il titolo viaggia in rialzo del 2,47% a 0,605 euro. (riproduzione riservata)