Huawei, con bando Usa -30 mld di dollari di ricavi
Huawei, con bando Usa -30 mld di dollari di ricavi
Mentre produttori di chip statunitensi hanno fatto pressione sull'amministrazione Trump per ottenere un allentamento del divieto di vendita a Huawei, il colosso cinese ha avvertito che le sanzioni imposte si tradurranno in un taglio del fatturato di 30 mld di dollari quest'anno e il prossimo. Intanto le vendite di smartphone all'estero sono crollate del 40%

di Francesca Gerosa 17/06/2019 13:45

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Mentre importanti produttori di chip statunitensi hanno fatto pressione sull'amministrazione Trump per ottenere un allentamento del divieto di
vendita a Huawei Technologies, il colosso tecnologico cinese ha avvertito che le sanzioni imposte si tradurranno in un taglio del fatturato di circa 30 miliardi di dollari quest'anno e il prossimo.

Il fondatore e presidente del gruppo cinese, Ren Zhengfei, ha anche indicato un crollo del 40% delle vendite di smartphone all'estero. Dopo la messa al bando da parte dell'amministrazione Trump, al momento rinviata fino a metà agosto, il gruppo ha infatti subito un forte calo delle vendite. "Sono calate del 40%", ha rivelato il top manager, prevedendo ricavi complessivi pari a 100 miliardi di dollari a fine anno rispetto ai 104 miliardi dello scorso anno. Il target precedente per il 2019 era di 125-130 miliardi di dollari a seconda delle fluttuazioni dei cambi.

Un portavoce del gruppo ha poi precisato il calo delle vendite è avvenuto, in particolare, nei mesi di maggio e giugno, a seguito, appunto, della minaccia da parte degli Stati Uniti di porre Huawei nella "lista nera" delle compagnie a cui è vietato vendere tecnologia americana. Comunque il portavoce ha assicurato che il ritmo delle vendite nel mercato cinese è stato "molto veloce".

Questo non toglie, ha aggiunto Ren Zhengfei, che Huawei non si aspettava che la determinazione degli Stati Uniti nel tagliare le gambe ("crack") alla società sarebbe stata "così forte e così dilagante". Tuttavia, Huawei non taglierà gli investimenti in ricerca e sviluppo e non dovrebeb attuare licenziamenti su larga scala.

I commenti di Ren Zhengfei sono il primo riconoscimento ufficiale dell'impatto finanziario del divieto per le società statunitensi di vendere tecnologia a Huawei. L'amministrazione Usa sta anche cercando da mesi di convincere i suoi alleati a non utilizzare apparecchiature Huawei per la costruzione delle reti 5G. Il gruppo cinese investe da anni nello sviluppo di questa tecnologia, in cui dispone di hardware all'avanguardia, ma Washington sostiene che l'uso delle strumentazioni Huawei possa rendere vulnerabili a operazioni di spionaggio da parte di Pechino. 

L'azienda ha sempre negato che i suoi prodotti rappresentino una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti. Il bando ha costretto varie aziende, tra cui Google, a limitare o interrompere i rapporti con la compagnia cinese. Mentre importanti produttori di chip statunitensi, tra cui Intel, Qualcomm e Xilinx, hanno fatto pressione sull'amministrazione Trump, per ottenere un allentamento del divieto di vendita al colosso tecnologico cinese. Una fonte ha detto all'agenzia Reuters che l'obiettivo non è quello di aiutare Huawei ma di prevenire i danni derivanti dal divieto per le società statunitensi. La compagnia cinese ha, infatti, speso circa 11 miliardi di dollari per l'acquisto di componenti da aziende statunitensi nel 2018. Per cui si teme che l'onere ricada alla fine sulle società statunitensi che fanno affari con Huawei.