Hsbc: Ue in via di guarigione, Bce si prepari a sospendere terapia Pepp
Hsbc: Ue in via di guarigione, Bce si prepari a sospendere terapia Pepp
Nonostante la flessione dello 0,6% del pil europeo, il quadro macroeconomico dell'Eurozona è in netto miglioramento secondo il capo economista di Hsbc, Welles. Con i rendimenti obbligazionari tedeschi alle stelle e l'inflazione in aumento nel lungo termine, le colombe non potranno giustificare la politica accomodante ancora a lungo

di Giulia Talone 11/05/2021 15:00

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Anche per l'economia europea parrebbe valere il vecchio principio secondo cui prima di guarire dalla malattia bisogna peggiorare. Per questo, nonostante la flessione del Pil europeo nel primo trimestre, gli analisti di Hsbc sono ottimisti riguardo le prospettive di ripresa dell'Ue dopo il Coronavirus.

Certo, ha precisato Simon Welles, capo economista di Hsbc, la contrazione del prodotto interno lordo dello 0,6% non è incoraggiante, eppure la flessione è stata meno dura delle attese (il consenso prevedeva un calo dello 0,8%). Addirittura la Francia ha visto il Pil crescere dello 0,4% rispetto al quarto trimestre 2020, mentre quello delle altre grandi europee era in linea con il consenso. È un risultato, ha spiegato l'esperto, che dimostra grande resilienza alle avverse condizioni di mercato.

Un altro sintomo di miglioramento è la diminuzione dei contagi e il progressivo rilassamento delle misure restrittive. La campagna di vaccinazione, ha aggiunto l'economista, procede a ritmo spedito e la fiducia dei consumatori è quasi tornata ai livelli pre-pandemia. Ottimismo che riaccende gli investimenti e rimette in moto il mercato del lavoro.

Con un quadro clinico in netto miglioramento, però, adesso i falchi della Bce premono per la sospensione della terapia. La cura dell'Ue, che consiste in un piano di acquisto di Pepp per 1.850 miliardi, diventa sempre più costosa man mano che i rendimenti obbligazionari aumentano. Proprio oggi il rendimento dei Bund decennali è schizzato del 19,86% a -0.17%, mentre meno di un mese fa il tasso si attestava intorno il -0,30%. I rendimenti del Btp al 2031 sono saliti del 5,06% superando la soglia dello 0,93% dallo 0,70% di metà aprile. Inoltre, se Francoforte mantenesse il ritmo di acquisto attuale il budget prefissato sarebbe raggiunto prima di marzo 2022.

Per questo alcuni governatori, tra cui l'olandese Klaas Knot, l'austriaco Robert Holzmann e il lettone Martins Kazacs, nei giorni scorsi avevano fatto pressioni per un rallentamento delle operazioni a partire dal terzo trimestre. Eventualità subito bocciata dal capo economista e membro del comitato esecutivo di Francoforte, Philip Lane, che ha rincarato la dose dichiarando di "non escludere un aumento dei titoli del piano pandemico a giugno". Eppure secondo Welles le pressioni sul debito pubblico degli stati europei freneranno le velleità delle colombe. 

Altro effetto collaterale della politica accomodante è l'aumento dell'inflazione, che potrebbe superare il target fissato al 2%. E se il calo dell'occupazione terrà i prezzi sotto controllo nel medio termine, ha concluso l'economista di Hsbc, nei prossimi mesi la crescita dei prezzi combinata al crescente ottimismo e ai minori rischi di recrudescenza della pandemia potrebbero rendere sempre più complicato per Francoforte giustificare una politica accomodante. (riproduzione riservata)