L’impatto della crisi economico-sanitaria toccherà inevitabilmente anche il settore bancario italiano e una delle leve per rispondere a questa minaccia saranno le aggregazioni. Questo è il messaggio lanciato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso della Giornata mondiale del Risparmio. “Le incertezze di questi tempi pongono con ancora più urgenza e rilevanza il tema delle soluzioni di tipo aggregativo” per le banche, ha spiegato Gualtieri.
Aggregazioni che devono essere “promosse dai mercati e basate su solidi piani industriali; che siano in grado di consentire il conseguimento di economie di scala e di diversificazione, e i necessari investimenti in tecnologia e innovazione”. Un simile approccio, secondo Gualtieri, “consentirebbe al settore bancario di riorientare rapidamente il credito verso nuovi settori, come il digitale e la sostenibilità, conciliando un rinnovato sostegno all’economia reale con il necessario ritorno a obiettivi sostenibili di redditività prospettica”. I dossier aperti nel settore sono diversi a partire da quello di Mps che, in base agli accordi raggiunti con la Commissione Europea, dovrebbe essere privatizzata entro la fine del 2021. Sul futuro del Monte si è aperto un confronto tra le diverse anime del governo, con il Tesoro che spinge per una exit nei tempi previsti e il M5S che invece tifa per una proroga della privatizzazione. Il messaggio lanciato oggi da Gualtieri sembra però ribadire ancora una volta la necessità di un'aggregazione anche per l'istituto senese che tra l'altro dovrà probabilmente affrontare presto un nuovo aumento di capitale per far fronte ai nuovi accantonamenti sul fronte legale.
Ma sul mercato c’è anche Banco Bpm che in queste settimane sa vagliando diverse opportunità, da un matrimonio tutto italiano con Unicredit o Bper a un’integrazione con la francese Crédit Agricole. Ad accelerare il m&a potrebbe essere anche l’ondata di crediti deteriorati che nei prossimi mesi investirà gli istituti di credito, soprattutto dopo la scadenza delle moratorie. “La principale sfida per le banche nei prossimi mesi sarà gestire la crescita delle esposizioni non performing (Npl) indotta dall’attuale crisi sanitaria ed economica”, ha spiegato Gualtieri. “In particolare, se non gestito in maniera attenta e con iniziative adeguate, il prevedibile aumento delle esposizioni unlikely to pay può comportare una significativa distruzione di valore”, ha avvertito il ministro. (riproduzione riservata)