La Gdf acquisisce documenti nell'ambito dell'inchiesta del crollo del viadotto A6. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Savona hanno acquisito documenti negli uffici di Autostrada dei Fiori a Torino e nelle sedi di Milano e Savona della società Sina, entrambi facenti parte del gruppo Gavio. L'intervento rientra nell'ambito dell'indagine della Procura di Savona sul crollo del viadotto Madonna del Monte dell'autostrada A6 Torino-Savona, avvenuto lo scorso 24 novembre.
Il relativo fascicolo risulta, per ora, iscritto a carico di ignoti, come hanno precisato le Fiamme Gialle. La società Autostrada dei Fiori è la concessionaria del tratto autostradale interessato dal crollo dal 2013, mentre Sina si è occupata di eseguire, sempre dal 2013, le ispezioni periodiche di tutti i tratti autostradali dati in concessione al gruppo Gavio.
L'attività in corso, ha spiegato la Guardia di Finanza, è finalizzata all'acquisizione di tutta la documentazione su progettazione, realizzazione, ispezioni periodiche e manutenzioni del viadotto crollato; carteggio che sarà sottoposto a successiva analisi, anche alla luce delle indicazioni peritali fornite dai tre consulenti tecnici d'Ufficio nominati la scorsa settimana dal magistrato procedente.
Il governo Conte ha più volte manifestato l'intenzione di arrivare rapidamente alla revisione dei contratti di concessione a seguito del crollo del ponte Morandi a Genova (la Gdf sta percorrendo un nuovo filone di indagini legato alle barriere fono assorbenti installate sulla rete autostradale, in ordine alla criticità della sicurezza delle barriere stesse), negativa per tutto il settore, in misura maggiore per Atlantia (+0,33% a 21,12 euro in borsa) che controlla Autostrade per l'Italia e in misura minore per Autostrada To-Mi (+0,29% a 27,92 euro), società del gruppo Gavio come Sias (+1,12% a 15,38 euro).
Ieri S&P ha messo sotto osservazione il rating BBB- di Atlantia per una possibile revisione al ribasso. "Un aumento dei rischi operativi e normativi", ha affermato l'agenzia americana, "significa che Atlantia deve far fronte a una maggior probabilità di parametri finanziari più deboli. Le tutele fornite alla concessione gestita dalla controllata Autostrade per l'Italia potrebbero indebolirsi se il parlamento italiano revocasse la normativa che regola la cornice legale della concessione".
Senza contare che il recente crollo di un secondo ponte vicino a Genova, appunto il viadotto A6 (sebbene l'autostrada non fosse gestita da Aspi), e lo stallo sul potenziale coinvolgimento di Atlantia nel salvataggio di Alitalia "hanno aumentato il sentiment politico negativo verso Atlantia. In uno scenario estremo, se la concessione di Aspi venisse revocata senza alcun indennizzo di risoluzione, questo potrebbe innescare un problema di liquidità in particolare per Aspi, che potrebbe estendersi ad Atlantia", ha avvertito S&P dopo che Moody's ha recentemente tagliato il debito senior di Atlantia, portandolo da Baa3 a Ba1, un giudizio che classifica l'azienda tra gli emittenti speculativi.
Brutte notizie per Fidentiis (rating hold e target price tra 22 e 23 euro confermati su Atlantia) "che si aggiungono a quelle negative sul processo penale in corso sul crollo del ponte Morandi e sulle nuove indagini sulla sicurezza della rete di Aspi che hanno aumentato le possibilità di una procedura di revoca della concessione da parte del governo". (riproduzione riservata)