GlobalData: per il settore assicurativo inglese una crescita del 123,8% nel 2019
GlobalData: per il settore assicurativo inglese una crescita del 123,8% nel 2019
Il settore assicurativo inglese ha fatto registrare la performance di crescita migliore tra i settori, con un aumento del 18,2% nelle entrate e del 123,8% nei profitti. Ottimi risultati per il motor insuranc”, con un risparmio di 1,3 miliardi di sterline dovuto ai pochi sinistri durante il lockdown. Attesa un'ulteriore crescita del 3,4% entro il 2024

di Marco Vignali 08/08/2020 14:00

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Il settore assicurativo inglese è il settore con una maggiore crescita in termini di ricavi e redditività nel 2019. E’ questo ciò che si evince dal report redatto da GlobalData, azienda di ricerca e consulenza finanziaria fondata nel 1999 e quotata alla borsa di Londra, nel quale si nota come le migliori venti compagnie assicurative del Regno Unito abbiano letteralmente sovrastato le migliori venti degli altri settori durante il 2019, con una crescita annuale del 18,2% in termini di entrate e del 123,8% in termini di profitti. Sostenuti dalla crescente domanda di prodotti assicurativi proveniente dai mercati asiatici e dall'aumento generale della domanda per i prodotti relativi agli immobili o ai sinistri, il settore assicurativo ha prevalso su altri settori quali il commercio al dettaglio, il settore Oil&Gas, il settore sanitario, quello farmaceutico e quello dell'edilizia.

In particolare, per quanto riguarda le entrate, la classifica relativa alla crescita dei settori dal 2018 al 2019 è stata la seguente: Assicurativo (18,2%), Retail (10,7%), Edilizia (7,3%), Bancario (6,4%), Farmaceutico (6,2%), Medico (3,8%), Tecnologico (3,6%), Consumi (2,3%), Attività mineraria (0,1%), Oil&Gas (-6,0%). Per quanto riguarda i profitti, invece, l’ordine è stato: Assicurativo (123,8%), Retail (43,7%), Medico (22,3%), Farmaceutico (14,8%), Edilizia (3,8%), Tecnologico (2,0%), Bancario (-1,5%), Consumi (-12,1%), Attività mineraria (-12,9%), Oil&Gas (-17,2%).

Secondo Anindya Biswas, Company Profiles Analyst di Globaldata, un aumento della redditività di aziende come la Berkshire Hathaway, AIA Group, China Life Insurance, Cigna Corp, China Pacific Insurance e AIG ha contribuito in modo significativo alla crescita complessiva dei profitti del settore. “Cigna Corp ha mantenuto una forte redditività grazie all'integrazione di Express Scripts nel dicembre 2018, mentre il miglioramento della redditività di sottoscrizione nel suo business General Insurance ha aiutato AIG a rimanere particolarmente redditizia. Un contributo significativo alle entrate del settore è stato dato da Prudential, i cui rendimenti positivi hanno aiutato il settore a raggiungere una crescita del 18,2%".

Uno scenario che, nonostante l’espandersi della pandemia di Coronavirus, sembra non essere destinato a mutare nell’anno in corso. Infatti, per alcuni settori assicurativi particolari, come ad esempio il cosiddetto “motor insurance”, ovvero quello relativo alle polizze sui veicoli, il Covid-19 è stato piuttosto ininfluente. “Questo particolare ramo relativo alle assicurazioni sui veicoli potrebbe anche beneficiare della pandemia, poiché con le nuove norme di distanziamento sociale più persone saranno verosimilmente obbligate ad utilizzare le auto per recarsi al lavoro”. Nel 2019, GlobalData UK Insurance Consumer Survey ha rilevato che i danni accidentali ai propri veicoli rappresentavano circa il 33,5% di tutti gli indennizzi assicurativi personali, mentre il danno causato al veicolo di un'altra persona è stato il terzo motivo di risarcimento più frequente, con circa il 17,8% del totale.

“Considerando che la maggior parte dei veicoli non sono stati utilizzati durante il lockdown, gli assicuratori sono stati in grado di risparmiare sui costi relativi ai sinistri circa 1,3 miliardi di sterline dall’inizio delle restrizioni”. Tuttavia, nonostante gli stessi abbiano tratto parecchi vantaggi da questa situazione, non sono disposti ad abbassare il costo medio dei premi, che anzi sarà probabilmente destinato ad aumentare nei prossimi mesi. GlobalData prevede che questa fattispecie, coniugata ad un aumento del numero di polizze, porterà il mercato delle assicurazioni private automobilistiche britanniche a raggiungere i 15,5 miliardi di sterline entro il 2024, con un tasso di crescita annuo composto del 3,4% tra il 2019 e il 2024.

L’unica preoccupazione, rappresentata dal fatto che durante le fasi iniziali della pandemia di Covid-19 si sarebbe potuto assistere ad un calo nelle nuove registrazioni dei veicoli o ad un aumento nelle cancellazioni delle polizze automobilistiche, è stata controbilanciata dal calo dei sinistri e dei reclami. Inoltre, si è anche assistito ad un cambiamento nel modo in cui i consumatori percepiscono il loro “pendolarismo”, con molti che danno priorità alla loro salute rispetto ai costi: questo rende il settore assicurativo automobilistico uno dei pochi segmenti a beneficiare in maniera consistente del blocco imposto dal Covid-19. Per tale motivo, alla luce dei risultati conseguiti nel primo semestre dell’anno, GlobalData ritiene che il settore del motor insurance potrà continuare a rimanere sulla cresta dell’onda anche nella seconda metà del 2020.

“RSA e Direct Line hanno registrato risultati positivi nel primo semestre nonostante grazie alla loro attività nelle motor insurance” si legge nel report di GlobalData. “Direct Line è il terzo assicuratore più importante per quanto riguarda il motor insurance del Regno Unito in termini di numero di clienti, con una quota dell'8,1% del mercato. Allo stesso modo, nella Top 20 General Insurance Competitor Analytics di Globaldata, Direct Line è stata l'assicuratore principale in termini di premi lordi contabilizzati nel 2018, mentre RSA si è piazzata all'ottavo posto”.

Inoltre, le statistiche di Globaldata mostrano che Direct Line ha il 50,3% dei suoi contratti legati alle pratiche di motor insurance nel Regno Unito, mentre RSA, che nello stesso ambito sconta una percentuale più ridotta dell’11%, può contare su un ampio 25,9% nelle famiglie private e un 22,8% nell’ambito commerciale, il che significa che entrambe si trovano al riparo da altri rami assicurativi più rischiosi che potrebbero subire uno stop a causa della pandemia.

Tuttavia, mentre a breve termine non vi è alcun dubbio che queste linee assicurative vedranno ancora guadagni cospicui ed in costante aumento, nel lungo termine il rischio è decisamente più significativo. "La gente si è abituata a lavorare da casa, e molti continueranno a farlo anche oltre la pandemia. Ciò significa che le assicurazioni automobilistiche potrebbero in un futuro più o meno lontano vedere i rinnovi in calo, con diverse persone che non avranno più bisogno di guidare per lavorare e che potranno non sentire più la necessità di avere una macchina a tutti i costi”. (riproduzione riservata)