Fumata bianca sull'accordo per la Brexit, sterlina sull'ottovolante
Fumata bianca sull'accordo per la Brexit, sterlina sull'ottovolante
Per il presidente della Commissione Ue Juncker si tratta di un'intesa "equa e equilibrata". Sabato il voto del Parlamento britannico. Ma i laburisti e il partito nordirlandese Dup restano contrari. La sterlina prima schizza sui massimi da cinque mesi sul dollaro a 1,29882, poi storna. Johnson ha vinto una battaglia, non la guerra. Probabili un'estensione dei termini per la Brexit e nuove elezioni

di Francesca Gerosa 17/10/2019 12:40

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Fumata bianca sull'accordo per la Brexit. Il premier britannico, Boris Johnson, ha annunciato che con Bruxelles è stato raggiunto "un grande nuovo accordo" sull'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Un accordo che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha definito equo e bilanciato. Ora la parola passa al parlamento britannico, che ha respinto per tre volte l'accordo raggiunto in precedenza da Theresa May. E ancora una volta il via libera dei deputati, sabato, non è affatto scontato: gli unionisti nordirlandesi del Dup hanno, infatti, già fatto sapere che la loro posizione non è cambiata, ovvero non intendono sostenere l'accordo.

"Abbiamo raggiunto un nuovo grande accordo, che ci restituisce il controllo della situazione. Ora il parlamento dovrebbe concretizzare la Brexit sabato, in modo da poterci poi concentrare su priorità come il costo della vita, il servizio sanitario nazionale, la criminalità e l'ambiente", ha scritto Johnson sul suo account Twitter.

"L'antidemocratico backstop è stato cancellato. La gente del Nordirlanda sarà responsabile del sistema legale in cui vive, a differenza dal backstop, e avrà la possibilità di mettere fine a questo accordo speciale se lo deciderà", ha precisato il premier britannico. "Lasceremo l'unione doganale Ue come un unico Regno Unito e potremo firmare accordi commerciali nel resto del mondo", ha assicurato. "Dove c'è una volontà, c'è un accordo. Noi ne abbiamo uno. E' un accordo equo e bilanciato per l'Ue e per il Regno unito ed è la testimonianza del nostro impegno nel trovare soluzioni. Raccomando che il Consiglio Ue appoggi questo accordo", ha affermato via Twitter Juncker.

Soddisfatto anche il capo negoziatore Ue per la Brexit, Michel Barnier. "Il testo di accordo sulla Brexit fornirà certezza legale in ogni area in cui la Brexit senza accordo creerebbe incertezza, soprattutto per i cittadini europei nel Regno Unito e per i cittadini britannici nei nostri Stati membri. I cittadini sono sempre stati e saranno la nostra priorità", ha detto, osservando che "l'incertezza per questi cittadini va avanti da troppo tempo, adesso i diritti saranno garantiti in maniera sostenibile e possiamo garantire la tutela dei dati, della proprietà intellettuale". Poi l'auspicio che dal 1° novembre si possa lavorare a un nuovo rapporto con il Regno Unito per "riscostruire un partenariato futuro con la Gran Bretagna, un paese alleato, amico e partner".

Ma subito dopo l'annuncio dell'accordo, gli unionisti nordirlandesi del Dup hanno fatto sapere che la loro posizione "non è cambiata" rispetto al comunicato diffuso questa mattina in cui affermavano di non poter "sostenere quello che è stato ipotizzato sulle dogane, sulle questioni del consent e manca chiarezza sull'Iva". Senza il sostegno del Dup il premier Johnson non ha i numeri per ottenere il via libera del parlamento, sabato prossimo.

Accordo respinto anche dal leader laburista, Jeremy Corbyn, che lo ha definito "persino peggiore di quello di Theresa May", ex premier britannica. "Queste proposte potrebbero innescare una corsa al ribasso su diritti e tutele: mettendo a rischio la sicurezza alimentare, riducendo gli standard di rispetto ambientale e i diritti dei lavoratori e aprendo il nostro servizio sanitario nazionale all'acquisto da parte di aziende private americane", ha contestato Corbyn. E i parlamentari del partito nazionalista scozzese (Snp) hanno annunciato che non voteranno per la Brexit in nessuna forma, "specialmente quando è chiaro che la Scozia, da unica tra le Nazioni del Regno Unito, viene trattata ingiustamente", ha messo subito in chiaro il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, anticipando le intenzioni di voto del Snp.

I mercati per il momento scommettono su questo accordo raggiunto in extremis, anche se sono in molti a sostenere che Johnson ha vinto una battaglia, non la guerra. Il Ftse 100 di Londra avanza dello 0,45% a quota 7.200 punti. Positivi anche il Dax di Francoforte (+0,56%), il Cac40 di Parigi (+0,12%) e il Ftse Mib di Milano (+0,47% a 22.532 punti).

Mentre in campo valutario la sterlina è schizzata sui massimi da cinque mesi sul dollaro a 1,29882, portandosi in prossimità della soglia psicologica di 1,30. Ora ha stornato un po' a 1,2879 (+0,42%). In aumento anche i rendimenti dei titoli di Stato dell'Eurozona. I costi di finanziamento dei bond governativi della zona euro salgono di 4,5 punti base circa con il rendimento del Bund a -0,36%. Lo spread Btp/Bund scende a 129 punti base con il tasso del decennale italiano allo 0,92%.

Per Artur Baluszynski, head of research di Henderson Rowe, Johnson "ha vinto una battaglia, non la guerra". Per ora "ci si può aspettare un'inerzia positiva della sterlina e delle società britanniche orientate al mercato domestico", ha detto l'esperto. "Saranno i dettagli dell'accordo, ancora ignoti, a determinare le sue chance di passare lo scoglio della Camera dei Comuni".

Tuttavia, la conferma che il Dup non cambia la sua posizione e resta contrario al deal "rende l'aritmetica parlamentare del voto di sabato a Westminster ancora più ridotta", ha commentato Craig Erlam, Senior Market Analyst di Oanda, citato dall'agenzia Mf-Dowjones. "Sperare che il processo sarà lineare ora è prendersi in giro. Con i Labour che spingono per un secondo referendum sull'accordo e i liberal-democratici che difficilmente daranno il sostegno, c'è ancora una buona chance che si vada a un'estensione dei termini per la Brexit e alle elezioni", ha aggiunto l'esperto, secondo cui "nulla sulla Brexit è mai semplice. Sarà un fine settimana complicato e questo rende l'apertura dei mercati la prossima settimana del tutto imprevedibile".

Opinione condivisa dagli esperti di Deutsche Bank: "Se il Dup non supporta l'accordo, è probabile che si arrivi a una nuova estensione, con un referendum o nuove elezioni dove il Partito Conservatore incentrerà la campagna elettorale sull'accordo raggiunto con l'Ue". Quello che è certo è che, se il voto di sabato dovesse essere negativo, peserebbe sulla sterlina, anche se un'eventuale richiesta di un'altra estensione dei termini della Brexit potrebbe mitigare la caduta della valuta britannica. (riproduzione riservata)