ExxonMobil più verde di Tesla
ExxonMobil più verde di Tesla
Standard&Poor's esclude la società di Musk dal suo indice Esg per includervi, tra gli altri, il colosso petrolifero

di di Francesco Bertolino e Marcello Bussi 19/05/2022 00:14

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Una vera e propria beffa per Elon Musk: Standard&Poor's ha escluso Tesla dal suo indice Esg. Allo stesso tempo, Apple, Microsoft, Amazon e persino la multinazionale del petrolio e del gas Exxon Mobil sono state incluse nell'elenco. Musk non l'ha presa bene e ha twittato: «Esg è una truffa, usata come arma dai falsi guerrieri della giustizia sociale».

Secondo S&P 500, la «mancanza di una strategia a basse emissioni di carbonio» e «codici di condotta aziendale» di Tesla, insieme al razzismo e alle cattive condizioni di lavoro segnalate nella fabbrica di Tesla a Fremont, in California, hanno influenzato il punteggio. Anche la gestione da parte di Tesla di un'indagine da parte della National Highway Transportation Safety Administration ha pesato sul voto finale. Il titolo, già zavorrato dalla pessima seduta di Wall Street, ha subito un colpo ulteriore e a mezz'ora dalla chiusura di Wall Street, Tesla perdeva il 7,1% a 707,96 dollari.

E dire che nel frattempo SpaceX è diventata la startup con la maggior valutazione al mondo. Sul mercato secondario ieri le azioni stavano passando di mano a un prezzo di 70 dollari, del 25% superiore rispetto all'ultimo aumento di capitale da 850 milioni chiuso dal produttore di razzi a febbraio 2021. Gli investitori sono dunque disposti a riconoscere a SpaceX un valore di 125 miliardi di dollari pur di accaparrarsene una quota in vista di una prossima, eventuale, quotazione in borsa. Non è chiaro quanti titoli siano stati ceduti né chi siano i venditori. Fra loro ci sono sicuramente alcuni dipendenti di SpaceX, desiderosi di monetizzare le loro stock option senza attendere un'ipo dalle tempistiche incerti.

Alcuni osservatori hanno ipotizzato che lo stesso fondatore Musk possa aver alleggerito la sua partecipazione pur mantenendo un saldo controllo sulla società. Gli scambi di SpaceX sul secondario arrivano in un momento particolare della carriera del vulcanico imprenditore sudafricano. Musk è infatti alle prese con la convulsa e faticosa scalata a Twitter. L'uomo più ricco del mondo ha offerto 44 miliardi di dollari e l'eventuale cessione di quote di SpaceX da parte del fondatore potrebbe servire proprio a finanziare l'operazione. (riproduzione riservata)