Evergrande torna agli scambi (-12%) e fa male alle borse
Evergrande torna agli scambi (-12%) e fa male alle borse
Il colosso immobiliare è tornato oggi in contrattazione dopo che Hopson non è andato avanti con le trattative per il salvataggio. Il gruppo è riuscito ad allungare il tempo di rimborso per un bond su cui è insolvente, ma non quello del 23 settembre. Asia in rosso, futures su Wall Street pure

di Elena Dal Maso 21/10/2021 07:16

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Evergrande non sarà salvata da Hopson e il titolo del colosso immobiliare cinese, in ginocchio sotto il peso di 305 miliardi di dollari di debiti complessivi, è tornato alle contrattazioni dopo una decina di giorni di sospensione cadendo pesantemente. Alle ore 7:20 italiane Evergrande cede infatti il 12,2% a 2,59 dollari di Hong Kong e trascina con sé l'Asia. Il Nikkei perde l'1,36%, Hong Kong lo 0,5%, l'indice Asia Dow intanto quasi l'1%, mentre Shanghai è sopra la parità (+0,3%) grazie anche ai 90 miliardi netti di yuan iniettati questa settimana dalla Banca popolare cinese come cuscinetto per il sistema finanziario, in attesa di notizie sul futuro dell'elefante immobiliare, che sabato 23 ottobre vede scadere il periodo di grazia sulla prima cedola del bond in dollari non pagato un mese fa (cui sono seguite diverse altre).

L'oro viaggia laterale, oggi, a 1.785 dollari l'oncia, corre il petrolio Wti americano dell'1,55% a 84,25 dollari il barile, mentre l'euro passa di mano a 1,1654, lo yen guadagna lo 0,2% a 114,10, la sterlina scambia a 1,3817. Il rendimento del T bond Usa decennale è in leggero calo all'1,659%, mentre i futures su Wall Street viaggiano per ora in rosso (-0,3% il Nasdaq) dopo che ieri il Dow Jones ha toccato nuovi massimi.

Lo yuan offshore si è apprezzato a oltre 6,4 per dollaro a ottobre, il massimo degli ultimi quattro mesi, con la PboC che ha stabilito il fixing oggi a quota 6,3890 yuan. La Cina ha mantenuto invariato il tasso di prestito di riferimento per il 18° mese consecutivo, nonostante le pressioni di allentamento monetario in un contesto di frenata dell'economia. Le autorità governative hanno finora optato per strumenti mirati per combattere la frenata del Pil, attenuando le aspettative di un taglio al coefficiente di riserva obbligatoria delle banche.

Sempre sul fronte Evergrande, il colosso ha ottenuto un'estensione su un'obbligazione insolvente, secondo il database finanziario REDD, offrendo una tregua momentanea. Si tratterebbe di un allungamento di "oltre tre mesi"  su un bond da 260 milioni di dollari emesso dalla joint venture Jumbo Fortune Enterprise e garantita da Evergrande oltre la scadenza del 3 ottobre, dopo che il gruppo immobiliare ha promesso di fornire ulteriori garanzie, ha scritto REDD. 

Secondo Reuters, la scorsa settimana è fallita la vendita da 1,7 miliardi di dollari della sede di Evergrande a Hong Kong a causa delle preoccupazioni degli acquirenti sulla situazione finanziaria del gruppo. La battuta d'arresto arriva poco prima del 23 ottobre, il periodo di grazia di 30 giorni da quando il colosso non ha rimborsato la cedola da 83,5 milioni su un bond offshore in dollari. Se non vi saranno notizie di pagamento entro sabato, le agenzie di rating potranno considerare inadempiente il colosso.

"L'accordo annullato con Hopson rende ancora più improbabile che Evergrande tiri fuori un coniglio dal cappello all'ultimo minuto", ha spiegato a Reuters un avvocato che rappresenta alcuni creditori, chiedendo l'anonimato. "Considerata la situazione complessiva con i pagamenti mancati e il periodo di grazia che sta per scadere, i creditori si stanno preparando per un default duro". (riproduzione riservata)