Equita: i titoli più colpiti dal virus polmonare a Piazza Affari
Equita: i titoli più colpiti dal virus polmonare a Piazza Affari
I titoli della moda sono quelli maggiormente esposti, fino al 40% dei ricavi, mentre nel 2002, all'epoca della Sars, il peso della Cina era inferiore al 10%. La buona notizia: il genoma del virus è già stato mappato, tre centri di ricerca fra Usa e Pechino stanno lavorando a un vaccino

di Elena Dal Maso 21/01/2020 11:10

Ftse Mib
34.363,75 23.51.00

+1,89%

Dax 30
18.143,68 23.51.00

+1,58%

Dow Jones
38.503,69 3.14.50

+0,69%

Nasdaq
15.696,64 23.51.00

+1,59%

Euro/Dollaro
1,0710 3.15.40

+0,13%

Spread
134,56 17.30.12

-2,43

Oggi in Asia i listini hanno chiuso in profondo rosso a causa della paura degli investitori che il virus polmonare scoppiato in Cina, della famiglia della Sars, si allarghi ad Europa e America la prossima settimana, a causa del capodanno cinese. E' la più importante festività del Paese, quando milioni di persone viaggiano molto all'estero per fare shopping. 

Quali potrebbero essere le ripercussioni, a breve e medio termine, sui titoli di Piazza Affari di questa grave infezione delle vie respiratori sui cui oggi l'Oms si deve riunire per stabilire se è emergenza internazionale? Secondo Equita sim, lo sviluppo del virus nella Cina centrale, che ha già causato 4 morti, ha iniziato a diffondersi su maggiore scala creando timori che possa diventare come la Sars, che fra il 2002 e il 2003 uccise 800 persone in Asia, causando un impatto diretto sui consumi domestici.

Fra i titoli italiani quelli maggiormente esposti alla Cina sono legati al lusso per circa un terzo in media del fatturato, StM (sempre attorno al 33% dei ricavi), Brembo (12%), Pirelli (con circa il 10%). Fra le azioni europee seguite dalla sim milanese quelle maggiormente esposti alla Cina risultano essere Infineon (un terzo delle vendite), Seb (25%), Danone (25%),Henkel (17%), DSM (alimentazione, farmaceutica 12%), Ingenico (10%).

A questo si aggiunga che il nuovo anno lunare, ovvero la festività del Capodanno cinese, è il maggior periodo di trasferta dei cinesi di classe media e medio alta all'stero. I centri della moda in Europa, per esempio, Milano e Parigi fra i primi, sono quelli che beneficiano di più degli acquisti. Equita ricorda che il turismo cinese in generale rappresenta il 35% delloa spesa nel settore del lusso, di cui circa i due terzi vengono effettuati fuori dalla Cina.

A questo punto il timore di contrarre la malattia potrebbe ridurre la propensione ai viaggi e avere effetto anche sul desiderio di spesa nel Sudest asiatico, come si può dedurre già ieri dai titoli di settore, in calo del 2-3%. L'esposizione dei gruppi della moda è piuttosto omogenea per circa il 33-35% del fatturato, fatta eccezione per Brunello Cucinelli (in questo caso Equita stima il 12%) e Burberry (attorno al 40%).

Il settore tratta a 24 volte il rapporto prezzo/utili atteso al 2021, con circa l'80% di premio nei confronti dell'indice europeo Stoxx 600. Nel 2003, all'epoca della Sars, che fece 800 vittime, l'esposizione ai consumatori cinesi era minore, sotto al 10%, oggi, per contro, nota Equita, la capacità di controllo delle autorità sanitarie e aeroportuali risulta essere probabilmente più significativa. Sempre nel 2003 l'epidemia, scoppiata a marzo, già a a luglio e agosto era stata contenuta, con rapporto prezzo/utili al 2004 di settore passato da 20 volte a maggio a 22 volte di settembre.

Nel frattempo, secondo la CNN Health, l'Istituto nazionale di Salute negli Usa è già al lavoro per creare un vaccino contro il nuovo virus.  Anthony Fauci, direttore del National Institutes of Allergy and All Diseases, ha spiegato che ci vorranno alcuni mesi prima che inizi la prima fase degli studi clinici e più di un anno prima che sia disponibile un vaccino vero e proprio per il nuovo coronavirus, che appartiene alla famiglia della Sars.

Al progetto sta lavorando un team di scienziati in Texas, New York e Cina grazie anche al fatto che oggi, a differenza del 2003, ricercatori cinesi hanno potuto pubblicare la mappa genomica completa del virus, mentre nel 2003 ci era voluto almeno un anno. (riproduzione riservata)