Ecco come funzionerà il Corona Fund Ue da 100 miliardi di euro
Ecco come funzionerà il Corona Fund Ue da 100 miliardi di euro
Gli Stati membri forniranno garanzie per raccogliere fino a 100 miliardi di euro per un nuovo fondo temporaneo a sostegno dei lavoratori nei paesi duramente colpiti dal coronavirus, come Italia e Spagna. Ma sarà un debito da restituire, non soldi a fondo perduto

02/04/2020 20:46

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La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha annunciato mercoledì 1 aprile che l'istituzione proporrà un nuovo strumento di sostegno temporaneo per mitigare i rischi di disoccupazione in caso di emergenza (SURE).

"Questa è la solidarietà europea in azione", ha affermato von der Leyen in un messaggio video postato su Twitter, aggiungendo che il nuovo strumento "salverà milioni di posti di lavoro durante la crisi e ci permetterà di riavviare rapidamente il motore economico europeo in seguito". "Lo strumento SURE fungerà da seconda linea di difesa, sostenendo programmi di lavoro a orario ridotto e misure simili, per aiutare gli Stati membri a proteggere i posti di lavoro e quindi i lavoratori dipendenti e autonomi contro il rischio di disoccupazione e di perdita di reddito", si legge nel documento.

Secondo quanto riporta il sito Euractiv.com, il SURE, adottato giovedì 2, sarà un sistema di prestiti con una potenza di fuoco fino a 100 miliardi di euro sostenuto da un sistema di garanzie degli Stati membri. Il suo obiettivo sarebbe quello di integrare gli sforzi compiuti dalle autorità nazionali per sostenere i lavoratori colpiti dal coronavirus COVID-19 e le misure di contenimento adottate in tutto il blocco. A tal fine, coprirà parte del "forte e improvviso aumento della spesa pubblica" dedicata al mantenimento dei lavoratori, si legge.

Le risorse finanziarie, in particolare, sarebbero destinate a sostenere l'aumento del carico finanziario dei regimi nazionali di lavoro a orario ridotto e di misure analoghe che contribuiscono a proteggere i posti di lavoro dai rischi di disoccupazione e di perdita di reddito. I Paesi dell'UE, tra cui Germania, Italia e Spagna, dispongono di questo tipo di programmi per sostenere i dipendenti colpiti da uno shock improvviso, come in Italia la Cassa integrazione guadagni (Cig). Ma la Commissione avverte che questo nuovo strumento sarebbe "ad hoc e temporaneo in considerazione della sua base giuridica".

Di conseguenza, non diventerebbe un regime paneuropeo permanente di riassicurazione della disoccupazione, come gli eurodeputati e gli Stati membri, tra cui Francia e Spagna, avevano chiesto per anni per rafforzare la zona euro. La sua base giuridica sarà l'articolo 122, che consente il sostegno dell'UE in tempi di crisi eccezionali. L'articolo 122, paragrafo 2, è già stato utilizzato una volta, come base giuridica per l'istituzione del meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (MESF) temporaneo durante la crisi finanziaria.

Il nuovo fondo sarà disponibile non appena gli Stati membri offriranno garanzie per un totale di almeno 25 miliardi di euro. A seguito di una richiesta di uno Stato membro, la Commissione verificherà l'entità dell'aumento della spesa pubblica legata alla creazione o all'ampliamento dei regimi di lavoro a orario ridotto e misure analoghe per i lavoratori autonomi. Dopo tale verifica, l'esecutivo dell'UE valuterà le condizioni del prestito, compresi l'importo, la scadenza, il prezzo medio e altre modalità tecniche.

Vi saranno dei massimali per il prestito disponibile per ogni Stato membro. La quota dei prestiti concessi ai tre Stati membri che rappresentano la quota maggiore dei prestiti non deve superare i 60 miliardi di euro.

La proposta della Commissione prevede che le garanzie fornite dagli Stati membri saranno "su base volontaria". Ma una volta che si sono impegnate nei confronti dell'UE, dovrebbero essere "irrevocabili, incondizionate e a richiesta e stabilite in un accordo concluso tra la Commissione e gli Stati membri".

L'Eurogruppo discuterà questo nuovo strumento la prossima settimana, nell'ambito dei vari strumenti che l'UE sta esplorando per affrontare le ricadute economiche del coronavirus.

(il testo originale dell'articolo di Euractiv.com si trova cliccando qui )