Borse europee in netto calo in avvio di seduta (-1,21% il Cac40, -0,77% il Ftse100 e -0,79% a 23.894 punti il Ftse Mib) in scia a quelle asiatiche e soprattutto al sell-off registrato ieri da Wall Street. I future per ora non indicano un rimbalzo: quello sul Dow Jones cede lo 0,33% e quello sull'S&P500 lo 0,31%. "Secondo il nostro modello, se la flessione del pil Usa dovesse portare il paese in recessione o peggio in stagflazione, l'indice S&P 500 potrebbe subire un'ulteriore flessione compresa tra il 10% e il 15% dai valori attuali, la variazione dipende dalla profondità e dall'ampiezza della recessione", ha calcolato Antonio Tognoli di Integrae Sim.
Il rischio geopolitico aumenta
Resta il rischio geopolitico, che con la richiesta di ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia, è aumentato a seguito dell'invasione dell'ucraina da parte della Russia. Ieri il presidente americano, Joe Biden, ha detto no alle pressanti richieste di Kiev di ottenere sistemi lancia razzi a lunga gittata, nel timore che possano essere usati per lanciare attacchi in territorio russo, espandendo e prolungando il conflitto. Intanto, secondo Mosca, più di 700 altri soldati ucraini si sono arresi nella città di Mariupol, in mano alle forze russe che stanno consolidando la conquista di un avamposto chiave nel sud del paese, mentre gli Stati Uniti hanno riaperto la propria ambasciata a Kiev, mossa già portata avanti da altri Stati occidentali come l'Italia.
In asta titoli di Stato per ben 17 miliardi di euro
Mentre Bruxelles ha lanciato ieri il progetto RePowerEu, mirato a sganciare la Ue dal gas russo entro il 2027. Il piano ha un valore di 300 miliardi di cui l'Italia spera di ottenere una fetta. In attesa alle 13:30 che la Bce pubblichi i verbali della riunione di aprile e che Banca d'Italia renda noto l'ammontare di titoli di Stato italiani in portafoglio a investitori esteri a marzo, lo spread Btp/Bund sale a 194,89 punti base e il rendimento del Btp 10 anni sale al 2,973% (al 2,886% quello del Treasury Usa a 10 anni).
Attive sul primario Francia e Spagna che insieme, ha segnalato l'agenzia Reuters, mettono a disposizione degli investitori fino a 17 miliardi di titoli di Stato a medio e lungo termine. Madrid offre le scadenze 2027, 2032 e 2042, mentre Parigi si muove sul tratto 2025, 2026 e 2028 e sugli indicizzati 2031, 2032 e 2036. Infine, l'Irlanda offre 750 milioni di titoli Stato 24/10/2022. (riproduzione riservata)