Borsa Italiana, come ha più volte raccontato milanofinanza.it, continua a restare al centro dell'attenzione delle forze politiche. Ora è parte del gruppo London Stock Exchange (Lse), ma la Brexit da un lato e il progetto di acquisizione di Refinitiv (banca dati valutata 27 miliardi di dollari) dall'altro, rischiano di mettere Borsa in una posizione di debolezza per possibili tagli o per cessione di parte delle attività. A questo si aggiunga il tentativo a settembre di opa su Lse da parte della borsa di Hong Kong.
Davide Zanichelli, membro della Commissione finanze della Camera per conto del Movimento 5 Stelle, ha presentato una richiesta all'ufficio di presidenza della Camera per convocare in audizione Banca d'Italia e Consob, nonché il Ministero delle Finanze per aggiornare il Parlamento sul futuro di Piazza Affari e di Mts, la società che gestisce le transazioni dei titoli di Stato.
"Chiediamo che vengano a riferire sui provvedimenti che si stanno adottando a seguito della nota vicenda che ha visto sfumare l'offerta di acquisizione ostile del London Stock Exchange da parte della Borsa di Hong. Una vicenda che dovrebbe mettere tutti quanti in allarme, dato il ruolo strategico nel sistema finanziario italiano ricoperto dalla Borsa italiana, attualmente controllata proprio dal gruppo Lse", ha spiegato Zanichelli.
"Al centro dell'attenzione vi sono sia i titoli di Stato, sia gli scambi finanziari di grandi e piccole aziende italiane. Abbiamo bisogno di parlare con le autorità competenti per scongiurare possibili effetti nefasti per il nostro Paese da futuri tentativi di acquisizione. Noi non vogliamo che la Borsa italiana diventi preda di qualcuno, con il rischio che sia smembrata o venduta a pezzi", ha affermato il parlamentare del movimento 5 Stelle.
Intanto, secondo quanto ha ricostruito milanofinanza.it, si va verso un accordo (per ora non scritto) fra Roma e Londra per tenere insieme tutte le attività di Borsa Italiana in Italia. Mts, Piazza Affari, l'operatività di clearing e di post trading resteranno nelle sedi di Milano e Roma. Non solo, se l'operazione di acquisizione di Refinitiv da 27 miliardi di dollari da parte del gruppo London Stock Exchange, che controlla Borsa, verrà approvata dall'assemblea dei soci a metà novembre, il nuovo board allargato avrà almeno un rappresentante italiano.
In cambio il Mef, d'accordo con Banca d'Italia e Consob, che stanno lavorando in sintonia, non eserciterà la clausola contenuta nel regolamento di Mts, o, meglio, la potrà interpretare in maniera flessibile, a favore del gruppo Lse. Infatti, nel momento i cui il London Stock Exchange dovesse approvare l'acquisizione della banca dati Refinitiv, scatterebbe la clausola di salvaguardia nel regolamento di Mts secondo la quale il socio di maggioranza non può avere attività parallele concorrenti e se le ha, i suoi diritti di voto vengono congelati al 50%. Poiché Refinitiv detiene in portafoglio Tradeweb, società quotata a Wall Street che in Europa fa contrattazione di obbligazioni, il gruppo londinese dovrebbe decidere se tenere Tradeweb o Mts e vendere una delle due società. E qui l'unico a decidere dovrebbe essere il Mef. (riproduzione riservata)