Barclays raddoppia l'utile nel terzo trimestre, battendo le aspettative del mercato, grazie al boom del trading. La banca britannica quotata sul Ftse100 ha registrato un utile prima delle tasse pari a 2 miliardi di sterline nel periodo luglio-settembre, meglio degli 1,6 miliardi di sterline attesi dagli analisti e il doppio rispetto agli 1,1 miliardi di sterline dello stesso periodo un anno fa.
Performance record per la divisione advisory ed equity nei primi nove mesi dell'anno con un ritorno sul capitale proprio (Roe) per l'investment banking pari al 16,4% dal 10,5% dello stesso periodo del 2020. "Mentre la performance dell'investment banking continua a essere un'area di forza per il gruppo, stiamo anche vedendo le prove di una ripresa dei consumi e i primi segni di un contesto di tassi più favorevole", ha commentato il ceo, Jes Staley, sostenendo che l'istituto è relativamente rilassato sulla prospettiva di un'inflazione crescente in Gran Bretagna: l'aumento annuale dei prezzi fino al 4% potrebbe essere positivo per la banca, purché sostenuto dalla crescita economica.
Conti spinti anche dalla decisione di liberare 622 milioni di sterline accantonati per far fronte a oneri su crediti deteriorati che non si sono ancora materializzati, grazie alle misure di supporto del governo che hanno sostenuto le imprese. Una mossa presa malgrado il periodo turbolento per l'economia britannica, con le interruzioni della catena di approvvigionamenti e la scarsità di carburante che si sono infiammate a settembre, intaccando la fiducia dei consumatori e delle imprese.
Barclays ha comunque aggiornato le sue previsioni economiche per il Regno Unito rispetto al trimestre precedente e ha detto che si aspetta che il pil del paese raggiunga i livelli pre-pandemici entro l'inizio del 2022. Ma ha avvertito che l'incertezza rimane relativamente alta, con un numero significativo di posti di lavoro a rischio di licenziamento nei suoi mercati chiave del Regno Unito e degli Stati Uniti a causa del ritiro delle misure di sostegno del governo.
Il management ha lasciato intendere che potrebbe chiudere più filiali in Gran Bretagna alla luce del maggior numero di clienti che effettuano operazioni bancarie online dopo la pandemia. "Forniremo maggiori dettagli una volta che avremo completato i piani. L'unica cosa che dirò è che è una marcia verso il rendere il vostro business sempre più digitale", ha detto il direttore finanziario, Tushar Morzaria.
Barclays è l'unica tra le banche britanniche a competere con i rivali di Wall Street sul loro territorio nazionale attraverso le principali attività di investment banking, advisory ed equity e reddito fisso. Ciò l'ha aiutata a registrare un aumento delle commissioni di M&A. Più in dettaglio, il reddito dell'investment banking derivante dall'attività di consulenza sulle operazioni è salito a 971 milioni di sterline nel terzo trimestre dai 610 milioni dello stesso periodo di un anno fa, mentre quello sulle azioni è aumentato del 10%.
Viceversa, la divisione reddito fisso, valute e materie prime (FICC) ha visto i proventi scendere a 803 milioni di sterline da 1 miliardo di sterline nello stesso trimestre di un anno fa. Una performance più debole, ha spiegato Barclays, dovuta ai tassi di interesse globali più bassi che hanno ridotto gli spread sui prodotti a reddito fisso, determinando una domanda dei clienti inferiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Alla borsa di Londra, post conti, il titolo Barclays scende dello 0,54% a 197,42 pence. "L'utile ante imposte rettificato del terzo trimestre della divisione corporate e investment banking di Barclays è del 39% superiore rispetto alla stima del consenso", ha commentato Citi, apprezzando la decisione della banca di liberare 622 milioni di sterline accantonati. Citi ha quindi previsto un aumento dell'utile per azione 2021 tra il 5% e il 10% e tra il 2% e il 5% per il 2022.
Ma ha anche avvertito che "un punto chiave della performance della banca è la sostenibilità dei ricavi della divisione corporate e investment banking e se la banca continuerà a beneficiare della performance della divisione CIB nei prossimi trimestri", ha concluso Citi, ribadendo il rating neutral sul titolo. Barclays è il primo grande istituto di credito britannico a pubblicare i conti del terzo trimestre. Seguiranno Lloyds giovedì 28 ottobre, NatWest venerdì 29 ottobre e Standard Chartered il 2 novembre. (riproduzione riservata)