Barclays premia la svolta green di Eni e alza il target price sul titolo a 11 euro dai 9,7 precedenti (+13%). Secondo gli esperti, la strategia basata sulla decarbonizzazione e circolarità è ambiziosa e potrebbe far lievitare gli utili a 3,2 miliardi nel 2023. Gli analisti, tuttavia, confermano il rating underweight, riconoscendo al titolo un una minore resilienza di mercato rispetto alle società rivali.

La società energetica, ricorda la banca d'affari, ha avviato uno dei piani per emissioni zero di Co2 tra i più ambiziosi del settore Ioc, programmando di ridurre del 100% l'intensità di carbonio dei prodotti venduti. Inoltre, la governance del ceo, Claudio Descalzi, punta a far crescere il settore rinnovabile fino a 60 GW entro il 2050: "Nessuna società ha mai fissato obiettivi tanto ambiziosi", commentano gli analisti di Barclays.

Nel comparto retail, Eni mira a raggiungere 20 milioni di clienti entro il 2050. Complessivamente, il valore dei due segmenti potrebbe attestarsi tra gli 8 e i 10,5 miliardi nel 2030, mentre l'ebitda totale dei due comparti potrebbe raggiungere 1 miliardo di euro nel 2024. E queste cifre, aggiungono gli esperti, non tengono conto della crescita del giro d'affari in Africa occidentale e in Medio oriente, dove Eni punta a rafforzarsi.

Nel 2020 la produttività del gruppo nell'upstream è cresciuta del 2% rispetto al 2019, mentre quella media dell'industria è scesa del 6%. Anche le spese operative sono diminuite del 9% su base annua, grazie alle misure di risparmio implementate. Di conseguenza gli analisti hanno rivisto le loro stime sugli utili per azioni, visti crescere in media del 3% l'anno. A Piazza Affari il titolo Eni è pressoché stabile a quota 10,15 euro (-0,04%). (riproduzione riservata)