Banco Bpm non ha avuto contatti con il presidente di Ufi Filters, Giorgio Girondi, salito nel capitale della banca milanese, incrementando la quota dall'1,02% dichiarato a metà di marzo fino al 4,98% (partecipazione detenuta indirettamente attraverso il veicolo Ggg). La mossa è risultata inattesa e non concordata.
È quanto riferisce l'agenzia MF-Dow Jones aggiungendo che invece la partecipazione di Ubs, entrata nell'istituto di Piazza Meda con una posizione lunga complessiva del 6,381%, è riconducibile a fondi gestiti per conto dei clienti e non risponde a un acquisto corporate di tipo strategico.
È possibile, scrive oggi MF-Milano Finanza, che sia Ubs (che in un filing model ha dichiarato di non puntare ad acquisire il controllo dell'istituto, né di volere esercitare la propria influenza sul management) sia Girondi abbiano preso posizione su piazza Meda in vista di un possibile coinvolgimento dell'istituto nel risiko bancario che la recente opas messa a segno da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca potrebbe innescare.
In effetti, gli ingressi nell'azionariato di Banco Bpm, public company senza azionisti di riferimento, sono avvenuti a valle delle indiscrezioni che danno la banca attivamente alla ricerca di un partner. Tra i potenziali candidati a un'aggregazione figurano, in primis, i francesi del Credit Agricole, con cui sono in corso colloqui anche in relazione alla partnership nel credito al consumo, ma anche Unicredit e Bper Banca. Comunque, al momento non c'è nulla di concreto.