Il titolo Banco Bpm sovraperforma il mercato (indice Ftse Mib -0,10%) con un +0,66% a 1,523 euro all'indomani del blitz nel capitale da parte di Giorgio Girondi, presidente di Ufi Filters, società che produce sistemi di filtrazione su scala globale, e del colosso bancario svizzero, Ubs. Infatti Girondi, come è emerso ieri dagli aggiornamenti della Consob sulle partecipazioni rilevanti, ha aumentato la sua quota dall'1,02% al 4,98%, diventando il primo azionista dell'istituto insieme a Capital Research (sempre 4,98% del capitale), mentre Ubs detiene una partecipazione aggregata in strumenti finanziari del 6,381%, in gran parte costituita da posizioni lunghe regolabili in titoli.
È possibile, scrive MF-Milano Finanza, che sia Ubs (che in un filing model ha dichiarato di non puntare ad acquisire il controllo dell'istituto, né di volere esercitare la propria influenza sul management) sia Girondi abbiano preso posizione su piazza Meda in vista di un possibile coinvolgimento dell'istituto nel risiko bancario che la recente opas messa a segno da Intesa Sanpaolo su Ubi Banca potrebbe innescare.
In effetti, gli ingressi nell'azionariato di Banco Bpm, public company senza azionisti di riferimento, sono avvenuti a valle delle indiscrezioni che danno la banca attivamente alla ricerca di un partner. Tra i potenziali candidati a un'aggregazione figurano, in primis, i francesi del Credit Agricole, con cui sono in corso colloqui anche in relazione alla partnership nel credito al consumo, ma anche Unicredit e Bper Banca. Comunque, al momento non c'è nulla di concreto.
L'intenzione dell'imprenditore Girondi sarebbe quella di sostenere il management di Banco Bpm e supportarlo proprio in un'ottica di M&A. "Non escludiamo la possibilità di ulteriori acquisti che permetterebbero a Banco Bpm di creare un nocciolo duro di azionisti che possa sostenere opzioni di M&A", ha commentato un analista che, in un recente report, ha analizzato l'ipotesi di fusione con Credit Agricole Italia e con Unicredit e individuato in 2,5 euro e in 2,6 euro, rispettivamente, il fair value in caso di M&A.
Più in dettaglio, un'operazione tra Banco Bpm e Credit Agricole Italia consentirebbe agli attuali azionisti della prima di detenere circa il 58% della nuova entità. "Rimaniamo positivi sul titolo grazie ai migliorati trend commerciali, alla solida base di capitale e, appunto, alle opzioni di M&A sul tavolo", ha concluso l'analista. Il titolo Banco Bpm, che recentemente ha beneficiato di queste speculazioni, tratta a 0,23 volte il prezzo/capitale tangibile 2021, con un Rote (indice di redditività) atteso pari al 2,7%. (riproduzione riservata)