Asia a terra, tre banche cinesi congelano i conti correnti. E' cripto stress (-10%)
Asia a terra, tre banche cinesi congelano i conti correnti. E' cripto stress (-10%)
I listini in Asia seguono le sorti di Wall Street. Tre banche cinesi all'improvviso hanno congelato tutti i conti correnti, impedendo alle società clienti di poter pagare gli stipendi ai dipendenti. Il selloff sul Nasdaq sta mettendo di nuovo sotto stress le criptovalute. Futures deboli

di Elena Dal Maso 19/05/2022 07:54

Ftse Mib
33.922,16 23.50.49

+0,12%

Dax 30
17.737,36 23.50.49

-0,56%

Dow Jones
37.986,40 7.36.06

+0,56%

Nasdaq
15.281,86 23.50.49

-2,05%

Euro/Dollaro
1,0657 23.00.33

-0,01%

Spread
143,06 17.30.12

+0,44

Dopo che il Nasdaq ha perso il 4,7% ieri e l'S&P 500 il 4% nella peggior sessione da giugno 2020, l'Asia viaggia in rosso. Ad accentuare le perdite, la notizia che alcune banche cinesi hanno congelato all'improvviso i conti correnti dei clienti. Alle ore 7:05 italiane il Nikkei perde l'1,74%, l'Hang Seng il 2,15% (sta risalendo da un -3,5%) e Shanghai, che in avvio cedeva oltre l'1%, ha appena toccato la parità. L'oro viaggia debole a 1,812 dollari per oncia, il petrolio Wti americano inizia a scontare l'idea che i lockdown in Cina stanno ammorbidendosi e guadagna lo 0,75% a 110,41 dollari il barile.

Le criptovalute perdono fino al 10% in Asia

L'euro si rinforza dello 0,35% a 1,0501, lo yen cede lo 0,46% a 128,82, la sterlina sale dello 0,36% a 1,2388 mentre il T bond Usa rende il 2,907% e i futures su Wall Street sono ancora deboli. Intanto le vendite si abbattono sulle criptovalute, il Bitcoin cede il 2,6% a 29.298 dollari, ma sono Solana, Avalanche, Polkadot, Polygon, Cosmos e Cardano a perdere in media quasi il 10% ciascuno. Wall Street è crollata durante la notte dopo che i report di Target e Walmart hanno indicato che costi più elevati e una domanda dei consumatori più debole stanno comprimendo i margini societari. 

A innervosire i mercati anche le parole di ieri sera del segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, secondo cui i lockdwon protratti i Cina sembrano ostacolare il flusso di merci e le catene di approvvigionamento globali, oltre a minacciare le prospettive di crescita.

Tre banche cinesi congelano tutti i conti correnti senza fornire informazioni

Tre banche nella provincia centrale cinese di Henan hanno congelato almeno 178 milioni di dollari di depositi, offrendo scarse informazioni sul perché o per quanto tempo, lasciando le le società nella condizione di non poter pagare gli stipendi dei lavoratori e le persone senza accedere ai propri risparmi.

Yu Zhou Xin Min Sheng Village Bank, Shangcai Huimin Country Bank e Zhecheng Huanghuai Community Bank hanno congelato tutti i depositi il 18 aprile (ma la notizia emerge solo ora), spiegando alla clientela che dovevano aggiornare i sistemi interni. Gli istituti in questione non hanno emesso alcuna comunicazione in merito da allora, secondo quanto hanno spiegato i clienti a Reuters.

Gli economisti si aspettano che i profitti del settore finanziario e la qualità degli attivi peggioreranno a causa delle chiusure delle attività per Covid nelle ultime sei settimane in diversi megalopoli della Cina, aumentando le prospettive di una contrazione economica nel secondo trimestre dell'anno. Nel frattempo, la China Banking and Insurance Regulatory Commission si sta occupando del caso, secondo i media locali.

Il Giappone esporta troppo poco, il disavanzo commerciale sale a oltre 4mila miliardi di yen nei primi quattro mesi del 2022 

Il Giappone ha registrato un disavanzo commerciale di 839,2 miliardi di yen ad aprile 2022 rispetto al consenso del mercato di un divario di 1.159 miliardi e rispetto ad un surplus di 226,8 miliardi nello stesso mese dell'anno prima. Si tratta del nono mese consecutivo di disavanzo dal momento che le esportazioni sono cresciute del 12,5% su base annua, il minimo negli ultimi tre mesi, a 8.076,2 miliardi di yen, mentre le importazioni sono balzate del 28,2% a un nuovo record di 8.915,4 miliardi di yen a causa dell'aumento dei prezzi del petrolio e di uno yen debole. Considerando i primi quattro mesi dell'anno, il Giappone ha registrato un disavanzo commerciale di 4.113,4 miliardi di yen rispetto a un surplus di 691,2 miliardi nel corrispondente periodo del 2021. (riproduzione riservata)