Arriva il terzo prestito ponte per scongiurare la liquidazione e provare a tenere ancora in piedi Alitalia, almeno fino alla prossima primavera. All'articolo 52 del Dl fiscale vengono stanziati altri 350 milioni di euro con decreto del Ministero dello sviluppo economico e di concerto con quello dell'Economia. La somma, che si aggiunge ai 900 milioni già stanziati in due tranche nel corso dell'amministrazione straordinaria, tamponerà la cassa, ormai scesa sotto l'asticella dei 300 milioni, e nelle previsioni del Mise dovrebbe consentire alla compagnia di arrivare a marzo 2020.
Prima di allora, infatti, sarà impossibile completare il trasferimento dei complessi aziendali a una nuova proprietà. Ma soprattutto lo stanziamento allontana lo spettro della liquidazione, mai così tangibile dopo che Fs ha chiesto altre 8 settimane per provare ad arrivare a un'offerta vincolante con Atlantia e un partner aeronautico di peso (ufficialmente Delta, ma ormai è noto il ritorno di fiamma di Lufthansa).
Il prestito era anche tra le condizioni previste nelle richieste di Atlantia e FS al governo per consentire la continuità aziendale. Resta il nodo Bruxelles, dove già pende una procedura di aiuto di stato per i due precedenti prestiti di 300 e 600 milioni di euro, non ancora restituiti. Una delle condizioni per non incappare in sanzioni è il tasso d'interesse che anche in questo caso è l'euribor del giorno lavorativo precedente alla data di erogazione, maggiorato di 1000 punti.
Dei vecchi prestiti, Alitalia deve ancora pagare interessi per circa 150 milioni di euro, in realtà destinati ad essere riconvertiti dal Mef per sottoscrivere il 15% del capitale. Ma per provare a pararsi dagli strali di Bruxelles, l'articolo specifica anche che la restituzione del nuovo prestito avrà la precedenza rispetto a qualsiasi altro debito della procedura commissariale. (riproduzione riservata)