Alibaba perde colpi nel secondo trimestre, ma rilancia la cifra messa sul piatto per remunerare gli azionisti. Benché il colosso dell'e-commerce cinese abbia archiviato il secondo semestre con un giro d'affari in crescita del 34%, ebitda, margini e utile netto hanno registrato una contrazione e il free cash flow si è quasi dimezzato.
Soprattutto grazie alla crescita del segmento e-commerce (+35%) e del cloud computing (+33%), Alibaba ha totalizzato ricavi per 205,7 miliardi di yuan, ovvero oltre 31,87 miliardi di dollari, deludendo le stime degli analisti. Nella prima riga del conto economico è considerato anche il consolidamento dell'acquisizione del 36% di Sun Art, un'operazione da 3,6 miliardi di dollari avvenuta a fine 2020. Non considerando il business degli ipermercati, il giro d'affari della società ha registrato un incremento del 22%.
Parallelamente alla crescita nei ricavi, anche i costi sono saliti dell'8% e hanno pesato sui margini di profitto. L'ebitda rettificato ha registrato una flessione del 5% a 7,5 miliardi di dollari, perdendo tra l'altro 9 punti percentuali di margine, pari al 24%. Al netto del deprezzamento, l'ebita rettificato è scivolato a quota 6,46 miliardi, mentre l'utile netto attribuibile agli azionisti si è attestato a 6,99 miliardi di dollari (-5%). Il free cash flow ha subìto un calo netto del 76%, scendendo a 3,2 miliardi di dollari.
E questo non è il solo trimestre in salita per il gigante fondato da Jack Ma. Lo scorso marzo, per la prima volta dal suo collocamento a Wall Street, Alibaba ha chiuso un trimestre in perdita, a causa della multa da 2,8 miliardi imposta dal governo cinese per pratiche anti-competitive e abuso di posizione dominante. Ciononostante, l'Amazon cinese ha alzato del 50% il programma di buyback, portandolo da 10 a 15 miliardi di dollari: si tratta del maggior piano di riacquisto di azioni proprie della storia della società. L'annuncio, comunque, non basta al mercato: sul New York Stock Exchange Alibaba perde il 2,33% a 195,39 dollari. (riproduzione riservata)