Intesa Sanpaolo insieme alla Bei danno vita alla prima operazione in Italia di factoring (sconto crediti commerciali) basata su un Fondo paneuropeo di garanzia (Feg), uno degli strumenti messi a disposizione dall'Ue in risposta alla pandemia. Attraverso l'attivazione di oltre 18 miliardi di nuova liquidità, l'obiettivo dei due attori creditizi è quello di affiancare le piccole e medie imprese nel far fronte alla sfida della ripresa post pandemia.

Con i prodotti del reverse factoring e del confirming, specificatamente dedicati all'industria, verrà finanziato il capitale circolante delle imprese fornendo loro nuova liquidità, quelle partecipanti alle singole filiere avranno la possibilità di incassare anticipatamente i propri crediti commerciali o dilazionare il pagamento dei propri debiti commerciali attraverso l'intervento della banca. La presenza della garanzia infatti consente a Intesa di investire ulteriormente negli strumenti finanziari a disposizione delle imprese italiane, aumentando sia gli importi degli affidamenti sia il numero delle società coinvolte.

Nell'operazione la Bei, attraverso il Feg, garantirà 750 milioni e coprirà il 65% di un portafoglio di linee confirming verso i grandi debitori, costituiti principalmente da imprese grandi (oltre 3.000 addetti) e medie (tra 250 e 3.000), da costruire entro la fine dell'anno. Secondo le previsioni il sostegno alle pmi per il ciclo finanziario delle forniture toccherà i 18,2 miliardi di euro. Le piccole e medie imprese coinvolte saranno oltre 50.000 insieme ad altre 150 di grande e medie dimensioni. Dopo aver approvato operazioni con garanzia del Fed per 12,3 miliardi, adesso con il nuovo accordo la Bei sigla con Intesa la più grande operazione di garanzia di linee di factoring in Europa. Il titolo Intesa Sanpaolo sul listino milanese scivola allo 0,45% a 2,33 euro. (riproduzione riservata)