Italia e Francia rinunciano all'operazione Fincantieri-Stx
Italia e Francia rinunciano all'operazione Fincantieri-Stx
Lo Stato francese a questo punto resterà il principale azionista. Pesano le incertezza sul mercato turistico dovute alla pandemia e l'impossibilità di fare valutazioni richieste dalla Commissione Ue

di Andrea Pira 27/01/2021 20:01

Ftse Mib
33.881,50 17.40.00

+0,74%

Dax 30
17.837,40 18.00.00

+0,38%

Dow Jones
37.775,38 23.51.00

+0,06%

Nasdaq
15.601,50 23.30.00

-0,52%

Euro/Dollaro
1,0646 23.31.50

-0,15%

Spread
142,57 17.28.46

-1,56

lenovela Fincantieri-Stx è finita con un nulla di fatto. Il 31 gennaio prossimo non ci sarà un’ulteriore proroga per permettere al gruppo triestino di completare l’acquisizione dei Chantiers de l’Atlantique. Italia e Francia hanno deciso di abbandonare l’operazione.

«Le parti hanno convenuto di non estendere nuovamente l’accordo, considerando che le incertezze senza precedenti sul mercato turistico non consentono di procedere», spiegava un comunicato diffuso dal ministero dello Sviluppo economico. Lo Stato francese a questo punto resterà il principale azionista. Logica conseguenza di una vicenda che si era protratta anche troppo a lungo senza che la Commissione europea si fosse espressa sulla vendita dei cantieri navali bretoni e sulla creazione di un campione europeo della cantieristica.

Ancora martedì scorso la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, aveva lasciato ai governi la decisione se concedere o meno con un’altra proroga dopo l’ultima, di un mese, stabilita lo scorso 31 dicembre. «Abbiamo chiesto informazioni per valutare l’operazione anche alla luce della situazione del mercato e non abbiamo avuto risposta, sta alle parti decidere che cosa vogliono fare», aveva spiegato. La richiesta era tuttavia su valutazioni in merito allo scenario post pandemico, che però mal si conciliano con un quadro dell’emergenza sanitaria in continua evoluzione.

Avviato quattro anni fa il passaggio aveva già subito un primo stop, quando il presidente Emmanuel Macron decise di nazionalizzare i cantieri rimettendo così in discussione l’intesa raggiunta durante la presidenza del suo predecessore Francois Hollande, con il gruppo guidato da Giuseppe Bono, unico a presentare offerta valida per l’allora Stx France, nell’ambito della procedura di liquidazione della controllante coreana Stx Offshore&Shipbuilding.

Il 30 ottobre 2019 Bruxelles aveva invece aperto un esame approfondito del progetto e aveva espresso preoccupazioni per l’impatto che avrebbe potuto avere sulla concorrenza. La Francia e l’Italia, prosegue la nota, sono ora obbligate a trarre le necessarie conclusioni per consentire ad entrambe le società di concentrarsi sulla loro strategia di uscita dalla crisi e su nuovi progetti. 

La Francia e l'Italia, prosegue la nota, sono ora obbligate a trarre le necessarie conclusioni per consentire ad entrambe le società di concentrarsi sulla loro strategia di uscita dalla crisi e su nuovi progetti. Il potenziale dell'operazione sarebbe stato positivo per le due società, in quanto avrebbe creato economie di scala, sottolineavano ieri gli analisti di Mediobanca securities. I timori per l'esito negativo non erano considerati tuttavia troppo penalizzanti, dato il protrarsi della vicenda.  (riproduzione riservata)