Tokyo raddoppia: altri 1.000 miliardi di stimolo
Tokyo raddoppia: altri 1.000 miliardi di stimolo
Oggi è Memorial Day negli Stati Uniti, mentre Londra festeggia il Bank Holiday e i listini sono chiusi. L'oro fa marcia indietro, sale il petrolio, l'euro torna a 1,08, mentre le tensioni Usa-Cina salgono, con Washington che minaccia sanzioni. Il Nikkei festeggia

di Elena Dal Maso 25/05/2020 07:00

Ftse Mib
33.922,16 23.50.49

+0,12%

Dax 30
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Nasdaq
15.281,86 23.50.49

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Euro/Dollaro
1,0657 23.00.33

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Spread
143,06 17.30.12

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L'Asia apre a settimana del Memorial Day e del Bank Holiday (oggi sono chiusi Wall Street e Londra) a passo alternato. Il Giappone sale bene dopo che, secondo indiscrezioni, il governo del premier Shinzo Abe sta preparando un secondo pacchetto di stimoli, mentre i listini cinesi sono sotto pressione per i rapporti sempre più tesi fra Cina e Stati Uniti dopo i tumulti a Hong Kong nel fine settimana.

E infatti l'indice Hang Seng oggi tocca in Asia il minimo del -1,4%, il punto più basso degli ultimi due mesi dopo essere crollato venerdì del 5,5%. Alle ore 7:00 italiane il Nikkei corre dell'1,45%, Hong Kong perde l'1% e Shanghai è sotto la parità in una giornata di contrattazioni molto nervosa.

L'oro perde lo 0,48% a 1.727 dollari per oncia, il petrolio Wti americano guadgna lo 0,96% a 33,56 dollari il barile. L'euro scende sotto 109 a 1,0891, mentre  lo yen viaggia laterale a 107,68 e la sterlina sale dello 0,19% a 1,2182. I futures su Wall Street, nonostante il Memorial Day, restano aperti e scambiano a +0,3%.

In contro tendenza l'indice di Tokyo, dopo che il quotidiano Nikkei ha scritto che il Paese sta considerando (come richiesto a gran voce dalle minoranze) un nuovo pacchetto di stimolo del valore di oltre 929 miliardi di dollari che consisterà principalmente in programmi di aiuti finanziari per le aziende colpite dalla pandemia di coronavirus. La misura si andrebbe ad aggiungere al pachetto da mille miliardi di dollari approvato ad aprile. Se venisse implementata, bisognerebbe vedere come reagiranno le agenzie di rating, visto che il Giappone ha un rapporto deficit Pil del 237%.

Venerdì gli investitori sono stati presi di contropiede quando la Cina ha proposto di imporre leggi sulla sicurezza nazionale a Hong Kong mentre Pechino ha svelato i dettagli della legislazione che diversi osservatori vedono come un allontanamento dalla democrazia per l'ex colonia britannica. La proposta ha suscitato forti reazioni nei residenti di Hong Kong, che nel weekend hanno sfidato le regole sul distanziamento sociale e hanno protestato per le strade mentre gli Stati Uniti hanno avvertito che la mossa della Cina potrebbe portare a sanzioni.

Il Dipartimento del Commercio americano nel frattempo ha aggiunto 33 società cinesi e diverse istituzioni in una lista nera sulle violazioni dei diritti umani, in risposta alle preoccupazioni sulla sicurezza nazionale degli Usa. Le tensioni fra le prime due potenze al mondo sono nate con la guerra commerciale dei dazi e si sono internsificate in seguito all'epidemia di coronavirus, con l'amministrazione del presidente Donald Trump che ha accusato Pechino di insabbiamento e di mancanza di trasparenza. Le due superpotenze si sono anche scontrate anche su Hong Kong, i diritti umani e il supporto degli Stati Uniti a Taiwan, rivendicata dalla Cina.

"Le crescenti tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina intorno a Hong Kong e la ripresa della commerciale stanno minacciando di porre fine al rally iniziato dopo il crash si marzo", ha scritto oggi Matthew Sherwood, analista di Perpetual. I mercati azionari globali sono aumentati di circa il 30% da quando hanno toccato i minimi all'inizio di due mesi fa, trainati in gran parte dallo stimolo politico.

"C'è una lunga lista di problemi che spingono gli investitori a mettere in discussione le loro aspettative tra cui il declassamenti degli utili, l'allargamento del deficit, l'assenza di un vaccino e l'aumento delle tensioni geopolitiche", ha aggiunto l'esperto. (riproduzione riservata)